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Milano, i giovani abbandonano la ristorazione: non è solo una questione di salari

Giovani nella ristorazione

A Milano i giovani stanno abbandonando la ristorazione (Canva foto) - www.finacecue.it

Ristorazione, perché si fatica a trovare personale? La questione non riguarderebbe solo lo stipendio: ecco cosa sta succedendo.

Ristorazione, si torna a parlare di personale. Un nuovo caso punta i riflettori sulla difficoltà delle aziende a trovare personale di qualsiasi tipo, anche alla prima esperienza. Secondo gli addetti ai lavori, non sarebbe una questione di soldi.

Alcune criticità sarebbero emerse dal confronto tra la catena Cioccolati Italiani e l’Unione dei brand della ristorazione italiana, che insieme hanno il 9% del mercato della ristorazione nazionale. Solo a Milano si parla di 200 attività per 2500 dipendenti.

Il problema emerso è la carenza di personale. Non si riescono a trattenere le persone che hanno lavorato nella ristorazione e non si trovano nuove figure per il cambio generazionale.

Questa situazione vale per tutti gli addetti ai lavori a ogni livello secondo le aziende. Cosa sta succedendo nella ristorazione e cosa chiedono le nuove leve per poter entrare in un mercato che va molto bene economicamente? Scoprilo ora!

Cosa sta succedendo secondo le aziende

Stando a quanto riportato da Corriere, il turn over nel 2023 nelle catene prese in esame è del 45%. Il dato è migliore rispetto alla media della ristorazione, che è del 60%, ma è comunque grave. Gli aumenti previsti da queste attività per affrontare l’emergenza vanno dal 15% al 25% in più rispetto alla media del mercato. La formazione può avvenire anche a distanza. Le piattaforme sono create dalle stesse aziende che sono disposte ad assumere. Quali sono le difficoltà che impediscono a un giovane di procedere?

Le attività riflettono sulla necessità di cambiare approccio con il lavoratore. Il periodo di formazione può essere un modo per affiancare il giovane che si sta avvicinando al lavoro della ristorazione e per capire quali sono i suoi obiettivi di carriera in futuro. Secondo le aziende, ci sono percorsi dove un primo incarico consente di avere 1.200 euro al mese più bonus ogni sei mesi in base ai risultati di vendita. Già dal livello successivo, come responsabile del punto vendita, lo stipendio arriva a 2.400 euro al mese più bonus in base alle vendite.

Ristorazione
Cameriere al servizio (Pexels Foto) – www.financecue.it

Le richieste dei lavoratori

Secondo i sindacati, il problema sarebbe nell’organizzazione generale del lavoro. Infatti, le associazioni parlano di un uso del part time involontario, cioè una formula di lavoro dove il dipendente ha un contratto part time, ma avrebbe la possibilità e la volontà di lavorare full time con un contratto di questo tipo. In più, gli orari di lavoro lunghi e non vedere le professionalità da parte dei datori di lavoro sono dei problemi che non consentirebbero di ottenere poi il rinnovo del contratto. Per le aziende, però, questo significa perdere tutto quello che hanno investito sul dipendente in termini di esperienza e know-how, oltre a dover riorganizzare il lavoro.

La situazione milanese non sarebbe l’unica. Nel Paese la difficoltà nel trovare personale nella ristorazione c’è e si fa sentire ciclicamente nei periodi di maggiore afflusso turistico. Nelle grandi città d’arte o nelle zone balneari è difficile trovare risorse umane quanto è difficile trovare un contratto stabile. Così i giovani, costretti a sacrificare anche il weekend, si ritrovano a dover scegliere se restare o andar via.