Home » Economia » Politica » Politica, come si finanzia un partito in Italia?

Politica, come si finanzia un partito in Italia?

comizio politico con microfono e mappa dell'italia

Il finanziamento pubblico dei partiti politici in Italia ha attraversato un’evoluzione significativa (canva.com) - www.financecue.it

Come si finanzia un partito in Italia? Chiariamo uno dei punti più importanti di tutta la gestione politica nel nostro paese.

Il finanziamento pubblico dei partiti politici in Italia ha attraversato un’evoluzione significativa nel corso della sua storia, mirata a garantire maggiore trasparenza e a contenere i costi legati alla politica.

Come sancito dalla legge n. 157 del 1999, è stato introdotto un sistema di rimborsi elettorali per le spese sostenute durante le campagne, fissando criteri specifici per l’erogazione dei fondi.

Questi rimborsi vengono gestiti mediante decreti del Presidente della Camera dei deputati o del Presidente del Senato, a seconda delle rispettive competenze.

Le spese coperte riguardano le elezioni della Camera, del Senato, del Parlamento europeo e dei Consigli regionali, mentre quelle relative agli enti locali sono escluse, salvo particolari eccezioni per le province autonome di Trento e Bolzano. Approfondiamo dunque al meglio la questione, di grossa rilevanza pubblica: infatti il nostro sistema politico ha visto negli anni una sempre più maggiore frammentarietà delle fazioni politiche, rendendo pertanto oscuri la loro gestione finanziaria e il loto impatto sulle istituzioni e la vita comune.

La riduzione dei fondi

Inizialmente, come riportato dal sito ufficiale del Parlamento Italiano, ciascuno dei quattro fondi di cui sopra ammontava a 15. 925. 000 euro per anno di legislatura. Tuttavia, con la legge n. 96 del 2012, l’ammontare complessivo dei contributi è stato ridotto a 91. 000. 000 euro annui. Questa misura si è inserita in un contesto di revisione dei finanziamenti, che ha incluso anche la finanziaria del 2008, che aveva già ridotto di 20 milioni l’autorizzazione a spesa, e il decreto-legge n. 78 del 2010, che aveva previsto una diminuzione del 10% dell’importo base. Un ulteriore taglio del 10% è stato attuato con il decreto-legge n. 98 del 2011, portando così il taglio complessivo a un 30% rispetto agli importi iniziali.

I rimborsi vengono di conseguenza distribuiti tra i movimenti o i partiti politici aventi diritto, suddividendoli tra i vari fondi di cui sopra. Per la circoscrizione Estero, l’importo dei fondi destinati al Senato e alla Camera è aumentato dell’1,5%, per coprire le spese elettorali collegate a questo ambito.

politico si prepara ad un discorso
I rimborsi vengono distribuiti tra i movimenti o i partiti politici aventi diritto (canva.com) – www.financecue.it

Il cofinanziamento dei partiti

Come sottolineato dal sito del Parlamento Italiano, l’erogazione dei fondi avviene in rate annuali per tutta la durata della legislatura o del mandato dell’organo interessato. Tuttavia, in caso di scioglimento anticipato delle Camere o dei Consigli regionali, le rate successive vengono interrotte.

La legge n. 96 del 2012 ha poi introdotto il principio del cofinanziamento, imponendo ai partiti politici di contribuire con risorse proprie per almeno il 5% dell’ammontare del rimborso spettante. Questa iniziativa è volta a ridurre la dipendenza dal finanziamento pubblico e a promuovere una gestione più responsabile delle risorse economiche da parte delle formazioni politiche. Le normative attuali intendono seguire gli stessi principi, cercando di bilanciare il sostegno pubblico con la responsabilità finanziaria dei partiti, i quali dal canto loro dovrebbero certamente puntare ad una maggiore unità strategica ed azione, nonché ad una coesione maggiore tra le personalità e le forze coinvolte.