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Il prezzo dell’oro cresce del 19,7%, il litio crolla del 22%: il mercato minerario non rallenta

Illustrazione di una miniera (Pexels FOTO) - www.financecue.it

Illustrazione di una miniera (Pexels FOTO) - www.financecue.it

Se c’è un investimento da non sottovalutare, è quello del settore minerario. Dipende però dalla tipologia di investimento.

Se c’è un settore che non smette mai di essere fondamentale per l’economia globale, quello è il mercato minerario. Dai dispositivi elettronici alle infrastrutture, fino alla transizione energetica, i metalli sono ovunque. E la loro domanda continua a crescere. Secondo The Business Research Company, il valore globale del mercato minerario salirà da 2.260 miliardi di dollari nel 2024 a 2.402 miliardi nel 2025, con un tasso di crescita annuo (CAGR) del 6,2%. Insomma, è un business enorme che non mostra segni di rallentamento.

Ma dove sta andando il mercato? Da un lato, oro e argento continuano a essere rifugi sicuri per gli investitori, soprattutto in periodi di incertezza economica. Il prezzo dell’oro, ad esempio, è aumentato del 19,7% in sei mesi, arrivando a 2.888,3 dollari l’oncia a febbraio 2025 (USGS.Gov). Dall’altro, metalli come rame, litio e cobalto sono essenziali per batterie, veicoli elettrici ed energie rinnovabili.

Negli Stati Uniti, il settore minerario ha generato 106 miliardi di dollari nel 2024, con materiali industriali come cemento e pietrisco che rappresentano il 68% della produzione totale (U.S. Geological Survey). Inoltre, la crescente tensione tra USA e Cina sta spingendo gli Stati Uniti a diversificare le proprie fonti di approvvigionamento minerario, puntando sull’Ucraina, che possiede 22 dei 50 minerali critici necessari all’industria americana.

In questo scenario, Vale S.A. (NYSE: VALE) si distingue come una delle aziende più importanti nel settore, specializzata in ferro, rame e nichel. Ma conviene davvero investirci?

Il mercato minerario tra crescita e instabilità

Il 2024 è stato un anno particolare per i metalli preziosi. Il prezzo dell’oro è aumentato grazie alla crescente domanda di investitori e banche centrali, mentre l’argento ha registrato un +25%, grazie all’uso sempre maggiore nei pannelli solari e nei dispositivi elettronici. Il litio, invece, ha vissuto un anno difficile. I prezzi sono scesi del 22%, a causa di un eccesso di offerta, ma gli esperti prevedono una ripresa nel 2025, con un surplus di produzione in calo da 84.000 tonnellate nel 2024 a 33.000 nel 2025 (The Business Research Company).

A lungo termine, le prospettive restano promettenti: il mercato del litio potrebbe raggiungere 134 miliardi di dollari entro il 2032, con un CAGR del 22,1%. Anche il cobalto ha subito una flessione, sempre per via dell’eccesso di produzione, soprattutto dalla Cina. Tuttavia, il mercato dovrebbe passare da 10,8 miliardi di dollari nel 2023 a 24,9 miliardi nel 2030, grazie alla crescente domanda di batterie per veicoli elettrici. E poi c’è il rame, il metallo chiave per la transizione energetica. La crescente adozione delle rinnovabili ne sta aumentando la richiesta, ma le tariffe USA sulle importazioni cinesi potrebbero far oscillare i prezzi nel 2025. Un elemento geopolitico cruciale è la dipendenza dagli approvvigionamenti cinesi, che controlla il 90% della produzione mondiale di terre rare. Gli USA stanno cercando alternative, puntando su paesi come l’Ucraina, che potrebbe diventare un attore strategico nel settore minerario globale.

Illustrazione di una miniera e di un cantiere (Pexels FOTO) - www.financecue.it
Illustrazione di una miniera e di un cantiere (Pexels FOTO) – www.financecue.it

Un investimento solido o un rischio?

Vale S.A. è un gigante del settore minerario, con un focus su ferro, rame e nichel. Nel quarto trimestre del 2024, ha registrato un calo del 4,6% nella produzione di ferro, arrivando a 85 milioni di tonnellate, a causa di una strategia mirata su prodotti a margine più elevato. Tuttavia, ha chiuso l’anno con una produzione di 328 milioni di tonnellate, il livello più alto dal 2018.

Anche il rame ha performato bene, con una produzione di 345.000 tonnellate, in crescita del 6,6% rispetto al 2023. Inoltre, Vale ha acquisito il 50% della miniera Agua Limpa, pagando 23,4 milioni di dollari, rafforzando così la sua posizione nel settore del ferro. Un punto di forza di Vale è la sua strategia di riduzione dei costi, con l’obiettivo di migliorare la redditività anche in un mercato volatile.