Rivoluzione TFR, adesso non è più un diritto | “Fondi trasferiti automaticamente”: ecco chi si prende i tuoi soldi
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Lavoratore arrabbiato (Depositphotos foto) - www.financecue.it
Il trattamento di fine rapporto potrebbe non essere più un diritto. Ecco cosa sta succedendo nell’ultimo periodo.
Il TFR ovvero Trattamento di Fine Rapporto è una somma di denaro che il lavoratore dipendente matura durante il periodo di impiego e che gli viene corrisposta alla cessazione del rapporto di lavoro. Questo è indipendentemente dalla causa di interruzione (dimissioni, licenziamento o pensionamento).
Questa misura rappresenta una forma di tutela economica per il lavoratore e costituisce una risorsa utile per affrontare il periodo successivo alla fine dell’attività lavorativa. Il calcolo del trattamento è basato sulla retribuzione annua lorda del lavoratore.
Infatti ogni anno, l’importo accantonato corrisponde a circa il 6,91% dello stipendio, a cui viene sottratta una quota per il contributo al fondo di garanzia INPS. L’importo maturato viene poi ricalcolato annualmente sulla base di un tasso fisso dell’1,5% più il 75% dell’inflazione.
Questo meccanismo garantisce che il valore del TFR non venga eroso dal tempo e dal costo della vita. Esso rappresenta quindi un metodo di accantonamento di denaro, previsto dallo stato, che ha una proiezione futura di vita.
Le opzioni possibili
Si può comunque scegliere se lasciare il proprio TFR in azienda o destinarlo a un fondo pensione integrativo. Quest’ultima opzione può essere vantaggiosa in quanto permette di ottenere benefici fiscali e una gestione più sicura dei risparmi per il futuro. Però lasciare il TFR in azienda può risultare più conveniente solo per chi preferisce avere la certezza di una liquidazione al termine del rapporto di lavoro.
Ci sono casi in cui il lavoratore può richiedere un’anticipazione del trattamento di fine rapporto prima della fine del rapporto di lavoro. Questo si richiede solo per motivi specifici, come spese sanitarie, acquisto della prima casa o esigenze familiari importanti. L’anticipazione, però, può essere concessa solo dopo almeno otto anni di servizio presso la stessa azienda e non può superare il 70% del totale maturato.
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Brutte notizie per i lavoratori dipendenti
La nuova manovra di bilancio 2025 rivoluzionerà il Trattamento di Fine Rapporto, in quanto lo rende meno accessibile per i lavoratori dipendenti. La nuova proposta del Governo, il 25% del TFR verrà trasferito automaticamente in un fondo pensione aziendale, a meno che il lavoratore non esprima una scelta diversa entro sei mesi dall’assunzione. Tale norma si applicherà a quelle aziende con almeno 50 dipendenti.
Se, invece, l’azienda dispone di più fondi pensione, il TFR finirà in quello con più iscritti. Se manca fondo aziendale, le somme verranno trasferite al fondo negoziale Cometa. Se approvata, questa riforma potrebbe segnare la fine del TFR tradizionale, trasformandolo in un contributo pensionistico.