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Partita IVA, scatta l’abolizione di queste tasse | Nel 2025 pagherai la metà: adesso si può festeggiare

Pagare meno tasse

Dal 2025, pagherai di meno, se hai la partita Iva (Canva) - financecue.it

Se hai la partita Iva, in automatico, scatterà l’abolizione di determinate tasse. E se vuoi scoprire quali, continua a leggere.

In Italia, lavorare legalmente, richiede il rispetto di una serie di obblighi, e normative, specifici. Motivo per cui, conoscere siffatti requisiti è fondamentale, per chiunque voglia intraprendere un’attività lavorativa, regolare e sicura.

Il primo passo, consiste nell’ottenere i documenti essenziali, come il codice fiscale; e, per i cittadini extracomunitari, un permesso di soggiorno valido. Formalità senza le quali, non è in alcun modo possibile avviare alcun rapporto di lavoro (o non dovrebbe, che dir si voglia).

Un altro requisito importante, riguarda l’iscrizione agli enti previdenziali, come l’INPS, mediante cui garantirsi un’adeguata copertura pensionistica, e l’accesso ai servizi di sicurezza sociale. Anche la registrazione all’INAIL è necessaria, per la tutela contro gli infortuni sul lavoro.

Infine, ricorda che è anche obbligatorio, rispettare i contratti collettivi nazionali di lavoro: i quali, stabiliscono diritti, doveri, e condizioni economiche minime, per i lavoratori impiegati nei diversi settori.

Il lavoro autonomo, e la partita IVA

Il lavoro autonomo è una scelta sempre più diffusa, tra professionisti e imprenditori. Tipologia di impiego che ti permette di operare senza vincoli di subordinazione, gestendo, in autonomia, orari, tariffe, e modalità di espletamento del lavoro. Per questo motivo,, per svolgere, tale attività, in modo regolare, è necessario aprire una partita IVA, obbligatoria quando i compensi superano i cinque mila euro annui.

I titolari di partita IVA, possono scegliere fra due regimi fiscali: il regime forfettario, con un’aliquota agevolata del 15% (5%, per le nuove attività); e il regime ordinario, prevedente aliquote IRPEF progressive, che vanno dal 23%, al 43%. Oltre a queste imposte, i lavoratori autonomi, devono anche versare i contributi previdenziali, alla gestione separata INPS, o alle casse professionali.

Se hai la partita Iva, su certi oneri, pagherai di meno
Meno tasse, nel 2025 (Canva) – financecue.it

La nuova esenzione fiscale, per i rimborsi spesa

Inoltre, dal 1° gennaio 2025, entrerà in vigore un’importante modifica: i rimborsi spesa anticipati, per conto del cliente, non saranno più tassati. Non a caso, prima, queste somme rientravano nel reddito imponibile, e subivano la ritenuta d’acconto: ora, i professionisti potranno recuperare, queste spese, senza oneri fiscali aggiuntivi.

L’esenzione in questione, riguarda solo le spese analiticamente ri-addebitate al cliente (o sostenute per immobili condivisi). Dal momento che, se il cliente non rimborsa entro un anno, o risulta insolvente, siffatte spese, potranno esser dedotte, fino a un massimo di 2.500 euro. Una novità che rappresenta, dunque, quell’importante semplificazione e opportunità di risparmio, che tutti i lavoratori autonomi italiani, stanno aspettando.