Irpef, se abiti qui ti spellano vivo | “Aliquota spaventosa”: pensioni e stipendi decurtati in questa regione
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Calcolo dell'Irpef (Canva) - financecue.it
La tassa IRPEF, varia da regione a regione. Ma sempre in base al proprio reddito, e alla zona italiana in cui si abita.
Il sistema fiscale italiano si basa su un meccanismo progressivo, in cui le imposte aumentano con l’aumentare del reddito. Le tasse, son suddivise in dirette e indirette, con diverse aliquote applicabili a seconda della tipologia di reddito, o della transazione.
I tributi diretti, come l’IRPEF, vengono calcolati sul reddito delle persone fisiche; mentre quelli indiretti, come l’IVA, si applicano su beni e servizi. Il sistema prevede, comunque, diverse esenzioni e deduzioni, che possono ridurre l’importo da pagare.
Il pagamento delle tasse è gestito attraverso il sistema di dichiarazione dei redditi, che può esser effettuata annualmente, tramite modelli come il 730 o il modello Redditi.
Le entrate fiscali, poi, vengono destinate a finanziare i servizi pubblici, come la sanità, l’istruzione, e la previdenza sociale, contribuendo al mantenimento del welfare state (tentando, magari, di diminuire anche tutte le altre tasse).
L’IRPEF e l’addizionale regionale
L’IRPEF rappresenta una delle imposte principali, per i contribuenti italiani. Ma oltre alla tassazione nazionale, esiste anche un’addizionale regionale che varia in base alla regione di residenza. Imposta applicabile a stipendi e pensioni, con differenze significative le quali possono, tuttavia, ridurre il reddito netto disponibile (a seconda della zona d’Italia in cui si vive). Alcune regioni, infatti, applicano aliquote più alte rispetto ad altre, con un impatto che di conseguenza, varia notevolmente.
L’addizionale regionale IRPEF, può essere modulata dalle singole regioni in base alle proprie necessità di bilancio. E ogni amministrazione regionale, stabilisce un’aliquota minima, che può essere aumentata a seconda del reddito e delle necessità finanziarie. In molte regioni, la tassa segue un sistema progressivo, con aliquote crescenti al crescere del reddito: creando, così, una notevole variabilità nella pressione fiscale, fra le diverse aree del Paese.

Le regioni con le tassazioni più alte e più basse
Alcune regioni, come il Lazio e la Campania, applicano aliquote particolarmente elevate a causa dei redditi più alti. Al contrario, altre regioni come la Lombardia, il Veneto e la Basilicata, mantengono, invece, una tassazione più contenuta, con aliquote minori che vanno dall’1,23%, all’1,73%. Rendendo siffatte zone, particolarmente vantaggiose, dal punto di vista fiscale.
Per capire meglio l’impatto dell’addizionale regionale, è utile fare delle simulazioni basate su redditi differenti. Ad esempio, per un reddito di 20 mila euro annui, l’aliquota – in Abruzzo – porterebbe a un pagamento di 346 euro; mentre in Basilicata, si pagherebbero solo 246 euro. Le differenze in questione, si ampliano ulteriormente con redditi più alti, come nel caso di 50 mila euro; ove la tassazione, nel Lazio, ammonta a 1.665 euro, mentre in Lombardia, scende a 860 euro. Tutto questo, quindi, evidenzia come la residenza possa influenzare sensibilmente il reddito netto.