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Svolta Pensioni, il Governo approva l’aumento | Ogni mese ci sarà un extra: ecco la cifra esatta

Si prospettano nuovi aumenti nelle pensioni

Nuovo aumento delle pensioni (Canva) - financecue.it

In base a una nuova rivalutazione delle pensioni, si prospettano nuovi aumenti. Ma bisogna soddisfare alcuni requisiti.

Il sistema pensionistico italiano è un tema centrale, nel dibattito economico e sociale del Paese. Anche se, negli ultimi anni, riforme e modifiche normative hanno reso sempre più complesso l’accesso alla pensione. L’invecchiamento della popolazione, e il calo delle nascite, stanno mettendo sotto pressione il sistema previdenziale, rendendo necessarie nuove strategie di sostenibilità.

L’età pensionabile è progressivamente aumentata, con requisiti sempre più stringenti, per accedere alla pensione di vecchiaia o anticipata. Inoltre, il passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo, rende indispensabile l’aver avuto una lunga carriera lavorativa, per ottenere assegni pensionistici adeguati. E questo crea difficoltà a chi ha carriere invece discontinue, o contratti atipici.

Le riforme pensionistiche, hanno introdotto diverse misure per favorire il pensionamento anticipato, come Quota 100, Quota 102, e l’Ape Sociale. Tuttavia, queste opzioni hanno spesso criteri restrittivi, e non sempre garantiscono un assegno pensionistico sufficiente. La necessità di bilanciare la spesa pubblica con la tutela sociale, resta, quindi, una sfida per il governo.

Per il futuro, si discute infatti di ulteriori interventi per rendere il sistema più equo e sostenibile. E fra le proposte, vi son appunto incentivi alla previdenza complementare, e formule più flessibili (di uscita dal mondo del lavoro). Il dibattito rimane aperto, vedremo cosa ci riserverà il futuro.

Rivalutazione delle pensioni 2025: un sistema in evoluzione

Come ogni anno, l’INPS ha rivalutato le pensioni basandosi sull’inflazione dell’anno precedente, con l’obiettivo di preservare il potere d’acquisto dei pensionati. Tuttavia, il meccanismo di adeguamento non è uniforme per tutte le fasce di reddito, creando importanti differenze fra i pensionati. Per il 2025, le pensioni che rientrano nella fascia più bassa, beneficiano di un aumento dello 0,8%, garantendo una piena rivalutazione rispetto all’inflazione.

Una percentuale, questa, che diminuisce progressivamente per le fasce più alte. I pensionati con assegni fino a 2.000 euro netti mensili son, infatti, fra i principali beneficiari, poiché ricevono il 100% dell’adeguamento; mentre chi percepisce meno del minimo, ha diritto a un aumento più consistente grazie a specifiche tutele legislative.

Nuova rivalutazione delle pensioni, secondo determinati criteri
Rivalutazione delle pensioni italiane (Canva) – financecue.it

Il paradosso delle fasce medio-alte

Una situazione problematica, si verifica per chi ha una pensione compresa fra i 2.100 e i 2.330 euro lordi mensili. Pensionati che, seppur guadagnando poco più delle fasce inferiori, vedono la propria rivalutazione ridotta al 90%, dello 0,8%. E ciò significa un aumento inferiore, rispetto a chi percepisce un assegno leggermente più basso, creando un’ingiustizia difficile da spiegare mediante criteri di equità sociale.

La rivalutazione delle pensioni per il 2025, solleva dunque interrogativi sull’efficacia e sulla giustizia del sistema di adeguamento. Perché se da un lato il meccanismo protegge le fasce più deboli, dall’altro, introduce anomalie che penalizzano determinate categorie di pensionati. Essendo quindi necessario, nei prossimi anni, monitorare gli effetti di queste politiche, per valutare eventuali correttivi con cui garantire maggior equilibrio fra le diverse fasce di reddito.