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È il comune più ricco d’Italia | Se lo visiti torni a casa in mutande: ci vivono solo i ‘Paperoni’

Il comune più ricco d'Italia, ma con pochissimi abitanti

Il comune più ricco d'Italia (Canva) - financecue.it

Secondo l’ultima classifica, sui comuni più ricchi d’Italia, questo è il più ricco, sebbene abbia un numero di abitanti davvero piccolissimo.

Vivere serenamente dal punto di vista finanziario, non è solo una questione di guadagni elevati, ma soprattutto di gestione consapevole delle proprie risorse. Giacché una solida educazione finanziaria è il primo passo per evitare sprechi, e ottimizzare le entrate, garantendocisi così una maggior stabilità economica nel tempo.

Pianificare le proprie spese e risparmi, si rivela pertanto essenziale, al fin di evitare situazioni di difficoltà. Creando un budget realistico, e distinguendo fra spese necessarie e superflue, tali da mantenere il controllo delle proprie finanze. Anche piccoli accantonamenti regolari, possono fare la differenza (nel lungo periodo).

Investire quindi in modo intelligente, è un altro elemento chiave. Poiché non si tratta solo di accumulare denaro, ma di farlo fruttare attraverso strumenti finanziari, adeguati al relativo profilo di rischio. Con una diversificazione fondamentale, per diminuire le eventuali perdite.

E migliorare la propria situazione economica, significa anche ampliare le proprie competenze, e cercare opportunità di crescita lavorativa. Con un reddito più alto che, se accompagnato da una gestione oculata delle finanze, è la combinazione ideale per garantire un futuro finanziariamente sereno.

Portofino primo in classifica

Secondo i dati delle dichiarazioni dei redditi, Portofino si conferma il comune più ricco d’Italia. L’analisi della INTWIG (società di data intelligence), ha infatti evidenziato come il borgo ligure, con soli 359 abitanti, registri un reddito imponibile medio – pro-capite – di oltre 90 mila euro. Con a seguire, Lajatico, in provincia di Pisa, con una media di 52 mila euro; e Basiglio, in provincia di Milano. Classifica dominata, dunque, da piccoli comuni (di Lombardia, Piemonte, Toscana ed Emilia-Romagna, nello specifico), mostrante come le località più esclusive attraggano spesso residenti facoltosi, contribuendo a una forte concentrazione della ricchezza.

I primi nove posti della classifica, son difatti occupati da piccoli centri abitati, prima di arrivare a Milano, il quale si posiziona al decimo posto. Tendenza, insomma, chiara: ovvero, che nei borghi più esclusivi, anche pochi residenti particolarmente abbienti, possono far impennare il reddito medio. E Portofino ha registrato un aumento del 131%, rispetto all’anno precedente, dimostrando quanto un semplice cambio di residenza possa alterare drasticamente le statistiche.

In Italia, purtroppo si registrano differenze fra nord e sud, al livello di ricchezza
Differenze in Italia (Canva) – financecue.it

La distribuzione della ricchezza

Fra i centri urbani con oltre 120 mila abitanti, Milano si conferma al vertice, con un reddito medio di oltre 35 mila euro; seguita, poi, da Padova e Parma. Con altri capoluoghi come Bologna, Modena e Roma, i quali si attestano su valori comunque superiori ai 27 mila euro. Certo, va considerato che Milano è il cuore di un’area metropolitana più ampia, con comuni limitrofi che contribuiscono alla sua ricchezza. Mentre le disuguaglianze territoriali, son evidenti: tanto che il nord beneficia di un’economia più forte, al contrario del sud, che registra invece, guadagni nettamente inferiori. La Calabria, per esempio, si posiziona all’ultimo posto, con una media di 17.160 euro.

Il reddito medio dichiarato in Italia, nel 2022, è stato di 23.650 euro, in crescita del 4,9% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, quest’incremento è stato ampiamente superato dall’inflazione, che ha raggiunto l’8,1%, principalmente a causa dell’aumento dei costi energetici. Inoltre, le differenze non son solo regionali, ma anche di classe sociale: dato che l’1% più ricco della popolazione, detiene oltre il 10% della ricchezza totale, con un numero crescente di contribuenti che dichiarano più di 120 mila euro l’anno. Andando a evidenziare, tutto questo, una purtroppo crescente polarizzazione economica, tra le fasce più abbienti, e quelle a reddito medio-basso.