Abbiamo deciso di abolirla | ADDIO TARI, finalmente ce l’hanno fatta: depennata l’odiatissima tassa

Tari tassa rifiuti (Canva foto) - financecue.it
Addio TARI, finalmente possiamo dire addio all’odiosa tassa sui rifiuti, il Governo ha deciso: tutte le novità da conoscere.
Negli ultimi anni, la questione della tassazione sui rifiuti ha generato numerosi dibattiti, con cittadini e imprese spesso critici nei confronti di un sistema considerato poco equo. La TARI, imposta comunale sui rifiuti, è stata a lungo oggetto di contestazioni a causa del suo calcolo basato sulla superficie dell’immobile, senza tenere conto della reale produzione di rifiuti. Questo metodo ha spesso portato a situazioni in cui famiglie con abitudini virtuose pagavano quanto chi produceva quantità elevate di rifiuti.
Alcuni Comuni hanno già sperimentato nuove forme di tariffazione, con l’obiettivo di premiare chi ricicla di più e chi adotta abitudini che riducono il volume di rifiuti indifferenziati.
L’idea di un superamento della TARI ha trovato riscontro anche a livello normativo. Alcune amministrazioni locali hanno già avviato una transizione graduale verso un modello di tassazione più moderno, che tenga conto del principio “chi inquina paga”.
Questo cambiamento non solo porta vantaggi economici per chi riduce i rifiuti, ma rappresenta anche una spinta verso una maggiore sostenibilità ambientale.
TARIP: il nuovo sistema di tariffazione
Il nuovo approccio punta a modificare le abitudini quotidiane delle persone, incentivandole a differenziare meglio i rifiuti e a ridurre gli sprechi. Ma come funziona esattamente questa nuova tariffazione e quali sono le principali differenze rispetto alla TARI?
Negli ultimi anni, la TARI sta progressivamente lasciando spazio alla Tariffa Puntuale sui Rifiuti (TARIP). Questo nuovo sistema, già adottato in oltre 1.100 Comuni italiani, rappresenta una vera rivoluzione nel modo di calcolare il costo della raccolta e smaltimento dei rifiuti. A differenza della TARI, che si basa sulla grandezza dell’immobile e sul numero di abitanti, la TARIP introduce un metodo di calcolo più equo, premiando chi produce meno rifiuti.

Come funziona la nuova tariffa sui rifiuti
Il principio alla base della TARIP è semplice: più rifiuti produci, più paghi. Il sistema si compone di due parti: una quota fissa, determinata dalla superficie dell’immobile, e una quota variabile, calcolata in base alla quantità effettiva di rifiuti prodotti. La misurazione avviene tramite contenitori con chip o sacchi codificati, che registrano il numero di conferimenti e il peso dei rifiuti.
Come evidenzia Brocardi, questo metodo non solo garantisce una maggiore equità fiscale, ma rappresenta anche un forte incentivo alla raccolta differenziata. Chi smaltisce meno rifiuti indifferenziati e separa correttamente plastica, carta, organico e vetro, vedrà una riduzione sulla propria bolletta. Inoltre, il passaggio alla TARIP comporta un cambiamento anche dal punto di vista giuridico: non rientrando più tra le imposte tributarie, eventuali controversie verranno trattate dal giudice ordinario e non più da quello tributario.