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Soldi regalati, per evitare sanzioni c’è solo un modo | Il Fisco non ammette errori: devi farlo al momento del versamento

Se vuoi versare denaro contante, dotati sempre della giusta documentazione

Fai questo, quando versi del denaro (Canva) - financecue.it

Da parecchio, ormai, non è più possibile versare denaro contante, previa documentazione giustificante la sua provenienza.

In Italia, la privacy dei risparmiatori è spesso violata, sebbene molti non siano effettivamente consapevoli di questo rischio. Le banche, infatti, utilizzano i dati personali dei clienti per scopi commerciali, come il marketing mirato, e senza garantire un adeguato livello di protezione. E nonostante le normative europee e italiane sulla privacy, come il GDPR, numerosi istituti finanziari non sembrano rispettare appieno le regole.

Non di meno, le istituzioni tendono a raccogliere informazioni sensibili, senza prima informare i cittadini. Portando, tutto questo, a una gestione poco trasparente dei dati bancari e finanziari. Non a caso, le piattaforme di pagamento online, per esempio, possono condividere i dettagli delle transazioni, senza l’adeguato consenso.

Anche gli acquisti tramite Internet, son esposti a vulnerabilità, con rischi elevati di violazione dei dati. Ragion per cui, quindi, i risparmiatori devono diventar più consapevoli, e difendersi da siffatte pratiche invasive.

D’altronde, la protezione dei dati personali è un diritto fondamentale, e solo con maggior vigilanza e informazione, possiamo realmente difenderci dalle potenziali violazioni.

La vigilanza del fisco

Soprattutto in un contesto economico sempre più digitalizzato, i versamenti in contante sul conto corrente, attirano inevitabilmente l’attenzione dell’Agenzia delle Entrate. Controllo, di fondo, finalizzato a prevenire fenomeni di evasione fiscale, nonché riciclaggio di denaro. Dovendo, i contribuenti, quindi esser pronti a giustificare l’origine dei fondi depositati, così da evitare accertamenti fiscali. Poiché ogni versamento in contante, può esser oggetto di verifica.

Secondo l’articolo 32 del DPR 600/1973, i versamenti sui conti correnti son considerati presuntivamente ricavi, o compensi non dichiarati: a meno che non venga fornita una giustificazione adeguata. E per contrastare tale presunzione, il contribuente deve sempre fornire prove concrete le quali attestino la regolarità del denaro versato; o la sua natura non imponibile. Con l’obbligo di documentazione, diventante cruciale in caso di controlli fiscali (che potrebbero esser effettuati anche a distanza di anni, per inciso).

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Attenzione ai troppi soldi liquidi che versi (Canva) – financecue.it

Come giustificare i versamenti in contante

Insomma, per evitare contestazioni, conserva sempre tutta la documentazione relativa all’origine dei fondi versati, come ricevute, contratti, e dichiarazioni scritte. Dal momento che, la Corte di Cassazione ha ribadito che non basta una semplice indicazione dell’origine, ma è necessario fornire prove dettagliate, verificabili e concrete. Con ogni versamento, accompagnato da una documentazione che possa dimostrare la sua provenienza legittima, e la non tassabilità.

Le Corti Tributarie, infatti, danno priorità alla documentazione scritta, piuttosto che alle testimonianze verbali. Pertanto, una gestione attenta e organizzata dei propri documenti finanziari è essenziale, se vuoi evitare accuse di evasione fiscale. O andare incontro, addirittura, a procedimenti penali.