Assegno di invalidità, da questo mese cambia tutto | Chi ci guadagna e chi ci rimette: le cifre sono ufficiali

Assegno di invalidità (Canva foto) - financecue.it
Assegno di invalidità, le nuove regole del 2025 e gli effetti sui beneficiari: da questo mese cambia tutto.
Le modifiche alle pensioni di invalidità sono sempre un tema di grande interesse, soprattutto quando riguardano aumenti e nuovi criteri di accesso. Molti beneficiari si chiedono chi avrà diritto a un importo maggiore e chi, invece, dovrà accontentarsi di piccoli adeguamenti. Le ultime decisioni in materia previdenziale introdurranno importanti cambiamenti, destinati a impattare migliaia di persone.
L’INPS e il legislatore hanno stabilito che dal 2025 le pensioni di invalidità subiranno una rivalutazione, ma con differenze sostanziali a seconda della percentuale di invalidità riconosciuta. Questo aggiornamento nasce dalla necessità di garantire un miglior sostegno economico a chi non può svolgere alcuna attività lavorativa, mentre per altri la revisione sarà meno incisiva.
Una delle novità più discusse riguarda l’introduzione di una nuova indennità destinata agli anziani con gravi disabilità, un supporto che mira a compensare i costi assistenziali sempre più elevati. Tuttavia, non tutti potranno beneficiarne, poiché saranno applicati rigorosi requisiti di reddito.
La questione solleva perplessità e polemiche, soprattutto tra coloro che si aspettavano un miglioramento generalizzato delle prestazioni.
Gli aumenti per gli invalidi totali
Dal 2025, le persone con invalidità al 100% potranno contare su incrementi significativi, con un assegno che arriverà fino a 850 euro al mese per chi soddisfa i requisiti di reddito. Attualmente, la pensione di invalidità per gli inabili totali è pari a 333,33 euro mensili, ma grazie all’incremento al milione, l’importo salirà a 739,83 euro, considerando anche la quota fissa di 136,44 euro aggiunta alla pensione minima rivalutata.
L’aumento più significativo riguarda gli over 80 con bisogni assistenziali gravi, per i quali verrà introdotta la “Prestazione Universale”, un’indennità aggiuntiva di 850 euro al mese destinata a coprire le spese di assistenza. Tuttavia, per ottenere questo beneficio sarà necessario avere un ISEE inferiore a 6.000 euro. Questa misura rappresenta una novità importante per il sostegno alle persone non autosufficienti.

Aumenti minimi per invalidi parziali
Per chi ha un’invalidità tra il 74% e il 99%, gli aumenti saranno invece molto più contenuti. A causa della rivalutazione dello 0,8%, la pensione di invalidità salirà a 336 euro al mese, con un incremento di pochi euro rispetto all’anno precedente. Anche l’indennità di frequenza per i minori con disabilità seguirà lo stesso schema, restando intorno ai 336 euro mensili.
Come dice Brocardi, le nuove misure puntano a rafforzare il sostegno economico per chi ha maggiore bisogno, ma lasciano scoperta una fascia di invalidi parziali che si aspettava un incremento più significativo. La disparità tra i diversi trattamenti ha già generato dibattito, e nei prossimi mesi potrebbe portare a nuove richieste di revisione da parte delle associazioni per i diritti dei disabili.