“Stavo solo facendo una pedalata”: dopo la multa (da oltre 1000€) scatta l’arresto | Codice della strada, nessuna pietà per i ciclisti

Lo beccano ubriaco in bici, la multa è salatissima (Freepik Foto) - www.financecue.it
Negli ultimi anni, il tema della sicurezza stradale è diventato centrale nel dibattito pubblico.
L’aumento degli incidenti e le nuove normative hanno spinto le istituzioni a rivedere il Codice della Strada, introducendo regole più rigide per tutti gli utenti della strada.
Parallelamente, cresce l’attenzione sull’uso responsabile dei mezzi di trasporto. Non si tratta solo di automobili e motocicli, ma anche di mezzi considerati meno pericolosi, come biciclette e monopattini. La diffusione di questi ultimi, infatti, ha sollevato questioni legate alla convivenza con altri veicoli e ai comportamenti scorretti degli utenti.
Le autorità stanno cercando di bilanciare la necessità di garantire la sicurezza pubblica con il diritto alla mobilità. Per questo motivo, i controlli sulle strade sono diventati sempre più frequenti, con multe severe per chi non rispetta le regole. Tuttavia, in alcuni casi, le sanzioni possono sembrare sproporzionate rispetto all’infrazione commessa.
Ciò ha portato a discussioni su quale sia il confine tra prevenzione e repressione, soprattutto quando vengono colpiti comportamenti che, fino a poco tempo fa, non erano nemmeno considerati rischiosi.
Un caso che fa discutere
Recentemente, un episodio avvenuto a Genova ha acceso il dibattito su come vengano applicate le nuove norme. Un uomo di 37 anni, insegnante precario, è stato fermato mentre tornava a casa in bicicletta dopo un aperitivo. Sottoposto all’alcoltest, è risultato positivo e ha ricevuto una multa di 1.100 euro, oltre a una condanna a 60 giorni di reclusione, poi convertiti in 130 ore di lavori di pubblica utilità.
Il provvedimento ha suscitato polemiche, soprattutto perché il ciclista non era alla guida di un mezzo a motore. La sanzione è stata particolarmente severa perché, non potendogli ritirare la patente, il giudice ha optato per un numero maggiore di ore di servizio sociale.

Un trattamento equo?
L’insegnante ha espresso il suo sconcerto per la severità della pena, sottolineando che altri condannati per reati più gravi, come la guida in stato di ebbrezza con un veicolo a motore, hanno ricevuto sanzioni meno pesanti. Inoltre, ha raccontato che, dopo essere stato multato, gli è stato comunque permesso di tornare a casa in bicicletta, un dettaglio che ha aumentato le perplessità sulla logica della sanzione.
Questo episodio solleva una questione più ampia: l’equità nell’applicazione delle regole. Se da un lato è importante garantire la sicurezza sulle strade, dall’altro è fondamentale che le sanzioni siano proporzionate alla pericolosità del comportamento. Il caso di Genova potrebbe quindi portare a una riflessione sulle norme in vigore e su eventuali modifiche per renderle più giuste ed equilibrate.