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Criptovalute

Criptovalute Bitcoin (Depositphotos Foto) - www.financecue.it

Le criptovalute sono una potenziale fonte di investimento, ma come funziona sulle tasse? Ecco cosa fare per rendicontare le rendite!

Le criptovalute non vanno d’accordo con le tasse in Italia. Infatti, la fiscalità legata alle criptovalute è ancorata a vecchi metodi, quando non si poteva pensare a una rivoluzione del genere. Come investire?

Le monete virtuali si muovono con sistemi automatizzati e l’unica soluzione per chi decide di investire in Bitcoin o in valute simili senza tasse è trovare piattaforme che hanno la sede fisica in Paesi con una tassazione più bassa, anche se non sempre è possibile.

L’alternativa è rendicontare i movimenti in Italia con il wallet digitale e assicurarsi la somma esatta dei guadagni a fine giornata, così diventa più semplice calcolare le tasse secondo il sistema italiano.

Al momento è difficile prevedere una regolamentazione crypto nel mondo, anche se queste monete virtuali sono diffuse ovunque e i server macinano possibilità di investimento giorno dopo giorno. Come organizzarti ora per non perdere questa occasione di investimento?

Come gestire un investimento in moneta virtuale

Oltre al sistema tradizionale, che impone il pagamento delle tasse in Italia con l’aiuto di un commercialista, è importante sapere che anche vicinissimi esistono dei Paesi dove non è possibile usare la criptovaluta.

Ci sono Paesi contrari all’adozione delle criptovalute. Parliamo di Afghanistan, Algeria, Bangladesh, Cina, Egitto, Marocco, Nepal e Tunisia, dove le normative proibitive limitano o impediscono il trading e l’investimento in asset digitali, perché contrari alla religione. Come organizzarti?

Bitcoin
Investimento in Bitcoin (Canva Foto) – www.financecue.it

Cosa fare per la tassazione

Alcuni Paesi offrono un regime fiscale vantaggioso o nullo per le criptovalute. Tra questi troviamo il Brunei, Cipro, El Salvador (che ha adottato Bitcoin come moneta legale), Georgia, Germania (dove le criptovalute sono esentasse se detenute per più di un anno), Hong Kong, Malesia, Oman, Panama, Arabia Saudita, Svizzera e gli Emirati Arabi Uniti. Queste nazioni sono destinazioni interessanti per investitori e trader crypto in cerca di condizioni fiscali favorevoli. L’alternativa è pagare le tasse in Italia. Così, come investitore, hai il compito di segnare entrate e uscite per dare all’esperto solo la cifra della tua rendita annuale. L’esperto dovrà poi calcolare l’aliquota per dirti quante tasse devi pagare. Se hai un investimento all’estero, come avviene se usi le criptovalute in Paesi come quelli indicati, le rendite non sono soggette a tassazione, ma rientrano nel portafoglio investimenti.

Nonostante il contesto internazionale, ogni Paese si gestisce a modo suo. Nella vicina Danimarca la tassazione sulle criptovalute è fino al 52%, mentre in Germania scende al 45% per il primo anno. Lontano dall’Europa non va meglio, con il Giappone che arriva a una tassazione fino al 55%. Visual Capitalist ha creato una mappa basandosi sui dati HelloSafe sulle aliquote applicate alle criptovalute, così da avere la panoramica della situazione. Ricordiamo che le tasse non riguardano una criptovaluta nello specifico: se investi in Bitcoin o in Dogecoin, si parla sempre di criptovaluta e come tale possono essere applicate o no le tasse nella misura stabilita dalla legge del Paese dove si investe. La notizia arriva da Idealista.