Parenti disabili, svolta assoluta per i dipendenti | 6 giorni al mese di permesso: il datore di lavoro deve darteli per forza

Permessi 104 per caregiver (Canva) - financecue.it
Per i cosiddetti “caregiver”, vi son delle novità molto importanti, in arrivo. In particolar modo, per chi possiede la Legge 104.
Prendersi cura di un familiare disabile è un atto d’amore e responsabilità, che richiede dedizione e forza emotiva. Poiché non si tratta solo di fornire assistenza fisica, ma anche supporto psicologico; creando, nel frattempo, un ambiente sicuro e sereno. Attenzione quotidiana che contribuisca, quindi, a migliorare la qualità della vita della persona assistita, e a rafforzare il legame familiare.
Sostenere, infatti, le necessità quotidiane, come la mobilità, l’alimentazione o la comunicazione, aiuta la persona a sentirsi valorizzata e rispettata. Cura che favorisce, persino, una maggior indipendenza e fiducia in sé stessi.
Sentirsi amati e sostenuti, riduce il senso di isolamento, determinando un equilibrio psicofisico. E anche piccoli gesti d’attenzione, possono far la differenza, nel migliorare l’umore e la motivazione.
Rafforza, persino, i legami familiari, e promuove una maggior sensibilità e comprensione reciproca. E nonostante possa esser, spesso, impegnativo, questo compito crea una connessione profonda, basata su empatia e amore. Rendendo, in altre parole, la famiglia più unita e resiliente.
Un aiuto concreto per i caregiver
I permessi 104, nello specifico, consentono al lavoratore di prendersi cura di un familiare disabile, o di ricevere proprio cure personali, garantendogli fino a tre giorni al mese di assenza retribuita. Possibilità riservata, poi, sia al personale docente, che ATA; nonché a tempo determinato, o di ruolo. In alcune circostanze particolari, è possibile ottenere fino a sei giorni di permesso mensile. Beneficio offrente un supporto concreto alle famiglie le quali si trovano ad affrontare situazioni complesse, legate appunto alla disabilità.
L’estensione dei permessi 104 è regolata dall’articolo 6, del Decreto Legislativo n.119 del 2011. Ma la norma consente di aumentare i giorni di permesso da tre a sei, solo nel caso in cui il lavoratore debba assistere contemporaneamente due familiari disabili. Misura stata pensata per sostenere le famiglie multigenerazionali, ove più persone necessitano di assistenza. Essendoci, oltretutto, un solo caregiver disponibile. Naturalmente, l’accesso a questo beneficio è vincolato al rispetto di specifici criteri, fra cui il grado di parentela fra chi assiste e la persona assistita.

Chi può richiedere i sei giorni di permesso
L’estensione a sei giorni è possibile, come su detto, solo se il caregiver assiste due persone con disabilità, legate esattamente da un rapporto di parentela di primo grado. Andando a includere genitori, figli, coniuge e suoceri. Per parenti di grado più lontano, come nonni o fratelli, l’estensione è invece concessa solo se non ci son altre figure familiari in grado di fornire assistenza. Essendo, quindi, imprescindibile presentare la documentazione certificata dall’INPS.
Per richiedere l’estensione dei permessi 104 è infatti necessario presentare una domanda all’INPS, corredata da certificati medici, e documentazione che attesti la condizione di disabilità, dei familiari in questione. L’INPS valuterà la richiesta, e in caso di esito positivo, autorizzerà l’aumento dei giorni di permesso. Una possibilità rappresentante, quindi, un importante sostegno per i caregiver, permettendo loro di offrire un’assistenza continua e di qualità, ai propri cari.