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Allarme Mutuo, il costo mensile schizza al rialzo | Ma il peggio deve ancora venire: tassi spaventosi all’orizzonte

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Rata del mutuo illustrazione (Canva foto) - www.financecue.it

Allarme mutuo: aumenti in vista per i tassi, tra rischi geopolitici e prudenza delle famiglie. Cosa sta succedendo.

Chi guarda oggi al mercato immobiliare con l’idea di accendere un mutuo si trova davanti a uno scenario incerto, dove le condizioni favorevoli iniziano a mostrare segnali di cedimento. Il contesto attuale, seppur ancora relativamente stabile, sembra nascondere insidie pronte a manifestarsi nei prossimi mesi, spingendo famiglie e investitori verso una prudenza crescente.

Nonostante i recenti cali registrati, gli esperti consigliano di non lasciarsi ingannare. Il costo medio dei finanziamenti ha evidenziato solo lievi variazioni, ma l’equilibrio è fragile, condizionato da dinamiche esterne sempre più complesse. La Banca Centrale Europea continua a sostenere politiche espansive, ma non può isolare l’area euro dagli effetti globali.

In questo clima, anche chi gestisce i bilanci familiari avverte la pressione. L’economia non decolla, i consumi restano contenuti, e le banche, pur mantenendo una certa flessibilità, iniziano a rafforzare le barriere contro il rischio. La sensazione è che si stia preparando un nuovo ciclo economico, dove il costo del credito non sarà più così accessibile.

Lo stesso discorso vale per le aziende, che si muovono con cautela. Il calo dei costi sui prestiti a breve termine è reale, ma l’incertezza sulle operazioni a lungo raggio frena gli investimenti. I segnali arrivano chiari: è il momento di osservare attentamente l’evoluzione dei mercati e delle tensioni internazionali.

L’effetto delle tensioni internazionali sui mutui casa

Secondo l’Abi, a febbraio 2025 il tasso medio sui mutui immobiliari è salito al 3,17%, rispetto al 3,12% di gennaio. Un incremento contenuto, ma che interrompe il trend discendente iniziato dopo il picco del 2023. Il dato, seppur non allarmante in sé, assume un peso rilevante se collegato all’aumento dell’Irs a dieci anni, arrivato al 2,64%. È questo l’indicatore che svela la crescente pressione esercitata dai mercati internazionali.

Come riporta QuiFinanza, la prospettiva di un nuovo rialzo dei tassi non è da escludere, soprattutto in un quadro geopolitico teso, in cui guerre, instabilità e inflazione globale potrebbero compromettere la traiettoria attuale. L’Abi invita alla prudenza: le famiglie che intendono acquistare casa nei prossimi mesi potrebbero trovarsi a dover affrontare costi molto più alti. E il “peggio”, come suggerisce l’orizzonte economico, potrebbe ancora dover arrivare.

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Mutuo illustrazione (Canva foto) – www.financecue.it

Banche più caute, famiglie più esposte

Le banche italiane, osservando il rallentamento dell’economia e la crescente instabilità internazionale, stanno adottando strategie più conservative nella concessione dei crediti. Questo si traduce in una maggiore selettività nei confronti dei richiedenti mutuo, con criteri di valutazione più rigidi e un’attenzione rinnovata alla sostenibilità dei redditi familiari. Il calo dei crediti deteriorati registrato a gennaio – 30,5 miliardi rispetto ai 32,1 miliardi di settembre 2024 – riflette questo approccio più prudente.

Per le famiglie, ciò significa dover affrontare condizioni più stringenti e tassi potenzialmente più elevati, soprattutto se le tensioni geopolitiche dovessero intensificarsi nei prossimi mesi. Sebbene al momento i mutui risultino ancora relativamente vantaggiosi, ogni variazione nei tassi di riferimento può influire in modo significativo sulla rata mensile.