Trovatevi un hobby ma lasciate il volante | Anziani, addio patente da questa età: fissato il limite definitivo

Anziani, addio patente da questa età (Canva foto) - www.financecue.it
Scoprite nuove passioni, ma dimenticate l’auto: arriva il limite d’età oltre il quale non si potrà più guidare.
Il legame tra l’essere umano e la guida nasce spesso come un rito di passaggio, un simbolo di libertà e indipendenza. Mettersi al volante rappresenta per molti l’inizio dell’età adulta, ma anche un mezzo per restare attivi, connessi, autonomi. Con il tempo, tuttavia, la guida può diventare più una sfida che un piacere, spingendo a riflettere su quando sia il momento di cambiare abitudini.
Non è raro che con l’avanzare dell’età si riconsiderino alcune attività quotidiane. Le preferenze si trasformano, le priorità si ridefiniscono e, in molti casi, si apre la strada a nuove routine e nuovi interessi. Alcuni scelgono di dedicarsi al giardinaggio, altri alla lettura o al volontariato, trovando soddisfazione in forme diverse di impegno e movimento. In questa fase della vita, la parola chiave diventa qualità.
Trovare un hobby può essere molto più che un semplice passatempo: è un modo per restare in forma, mentalmente e fisicamente. Attività come il ballo, le passeggiate in compagnia o la pittura non solo allenano corpo e mente, ma aiutano anche a rafforzare i legami sociali. Abbandonare l’auto, in questo contesto, non significa perdere qualcosa, ma può rappresentare l’occasione per riscoprire altro.
Molte città oggi sono più attente alla mobilità dolce e ai bisogni della popolazione più anziana. Piste ciclabili, mezzi pubblici gratuiti per over 65 e spazi culturali accessibili permettono di muoversi e partecipare attivamente alla vita sociale senza bisogno di un’auto. In un mondo che corre, prendersi il tempo di vivere con lentezza diventa una scelta preziosa.
Cosa succede dopo i 68 anni
Secondo quanto stabilito dall’articolo 115 del Codice della Strada, superati i 68 anni non è più possibile rinnovare alcune categorie di patente. In particolare, questo vale per le patenti C e D, ovvero quelle che autorizzano a condurre veicoli destinati al trasporto professionale, come camion, autoarticolati, autobus e pullman. Si tratta di un limite fissato con l’obiettivo di tutelare la sicurezza sulle strade, soprattutto quando si parla di mezzi pesanti o che trasportano persone.
Fino ai 68 anni, chi possiede queste patenti può continuare a guidare solo se supera ogni anno una visita medica specialistica. Il rinnovo non è automatico, ma richiede un attestato che certifichi l’idoneità psicofisica del conducente. Dopo questa soglia, però, non è più consentito proseguire la guida di questi veicoli, indipendentemente dallo stato di salute.

Le patenti coinvolte e le eccezioni
Il limite dei 68 anni non riguarda invece le patenti A e B, ovvero quelle che permettono di guidare moto, automobili e piccoli mezzi. In questi casi, il rinnovo può proseguire anche oltre, ma solo previo superamento della visita medica prevista. Quindi, un automobilista anziano in buona salute può continuare a guidare la propria auto, ma non svolgere attività professionali alla guida.
Restano dunque escluse tutte le patenti legate alla guida professionale di mezzi con massa superiore a 20 tonnellate o destinate al trasporto di persone. È una distinzione netta, pensata per ridurre i rischi connessi alla responsabilità di condurre veicoli complessi e potenzialmente pericolosi. Una linea chiara, che segna un punto di svolta definitivo nella carriera alla guida di molti.