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Agenzia delle Entrate, nuovo avviso: fai attenzione a questi movimenti | Il controllo del FISCO scatta in automatico

Agenzia delle Entrate

Agenzia delle Entrate attenzione illustrazione (Depositphotos foto) - www.financecue.it

Agenzia delle Entrate, nuovi controlli automatici sui movimenti bancari: ecco cosa sapere e cosa si rischia.

In un periodo in cui l’attenzione verso i flussi di denaro è sempre più alta, emerge una nuova dinamica che coinvolge direttamente i contribuenti. I movimenti bancari, spesso considerati semplici operazioni quotidiane, possono infatti nascondere insidie inaspettate. In particolare, alcuni tipi di transazioni rischiano di accendere una spia di allarme agli occhi dell’Amministrazione finanziaria.

I correntisti devono essere consapevoli che il monitoraggio fiscale si avvale oggi di strumenti molto sofisticati. Anche azioni apparentemente innocue, se ripetute o particolarmente rilevanti, possono destare attenzione. Il sistema di controlli automatici, potenziato da normative specifiche, consente al Fisco di avere un quadro sempre più preciso delle movimentazioni finanziarie di ogni cittadino.

Non si tratta però di un controllo capillare e immediato su ogni singola operazione. Come ricorda Brocardi, l’Agenzia delle Entrate dispone delle informazioni ma interviene solo in presenza di determinati indizi. Questo significa che il contribuente deve essere particolarmente attento a non superare certe soglie o a non effettuare movimenti che possano risultare anomali.

Senza preavviso, e senza che il correntista ne sia necessariamente a conoscenza, alcune operazioni possono essere segnalate agli organi competenti. Il sistema, infatti, si basa su una rete di controlli che vede protagonisti anche gli istituti bancari, responsabili di comunicare eventuali anomalie in linea con le disposizioni antiriciclaggio.

I segnali che fanno scattare i controlli fiscali

Il meccanismo di sorveglianza si attiva principalmente in tre situazioni. Un primo campanello d’allarme riguarda i bonifici esteri, sia in entrata che in uscita. Queste operazioni possono far scattare la segnalazione all’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia, senza alcuna comunicazione preventiva al titolare del conto.

Un secondo elemento di attenzione è rappresentato dai bonifici da privati che non siano legati ad attività lavorative dichiarate. Se ripetuti o di importo consistente, potrebbero essere interpretati come segnali di redditi non dichiarati o di lavoro nero. È importante, quindi, indicare sempre una causale chiara e conservare la documentazione giustificativa.

Comunicazione
Persona preoccupata legge una comunicazione (Canva foto) – www.financecue.it

La banca che segnala i movimenti sospetti

Il terzo comportamento che può far emergere sospetti riguarda i prelievi e versamenti di contante oltre i 10.000 euro mensili. Se viene superata questa soglia, la banca è tenuta a effettuare una segnalazione alla UIF, che potrà a sua volta allertare l’Agenzia delle Entrate. Come dice Brocardi, questo meccanismo di comunicazione automatica rientra nella strategia nazionale contro l’evasione e il riciclaggio.

In ogni caso, il controllo del Fisco non parte direttamente dal contribuente ma da chi gestisce il suo conto: sono infatti le banche a rappresentare il primo anello della catena di sorveglianza, svolgendo un ruolo fondamentale nella trasmissione dei dati sospetti agli organi statali.