Giapponesi che lavorano con gli yen (Canva Foto) - www.financecue.it
Scopri come la cultura aziendale giapponese ha portato a aumenti salariali record senza scioperi. Come funziona?
Il Giappone e l’Italia sono differenti nella cultura aziendale. In Giappone, prevale una forte dedizione al lavoro e lealtà all’azienda, con un’enfasi sulla collettività e l’armonia. In Italia, c’è un approccio più individualistico.
Nel Sol Levante, l’assunzione dei nuovi dipendenti avviene in un periodo specifico dell’anno, noto come “shinsotsu”. Questo processo coincide con la primavera e rappresenta un rito di passaggio per i neolaureati che entrano nel mondo del lavoro.
È noto che nelle aziende giapponesi i dipendenti si dedicano al lavoro con impegno tanto che, se colti dalla stanchezza e addormentati sul posto di lavoro, non vengono disturbati. Questo fenomeno, chiamato “inemuri”, è accettato e visto come segno di dedizione e diligenza.
La notizia di aumenti salariali record ottenuti senza ricorrere a scioperi ha sorpreso molti. Questo risultato è frutto del tradizionale “shunto”, la “battaglia di primavera”, durante la quale sindacati e datori di lavoro negoziano gli stipendi.
In Giappone, le vertenze sindacali seguono un calendario preciso, con negoziazioni concentrate nel periodo primaverile. Questo approccio strutturato consente una pianificazione efficiente e riduce la conflittualità.
Lo “shunto” è un rito annuale in cui sindacati e aziende discutono gli adeguamenti salariali. Quest’anno, le trattative hanno portato a un aumento medio degli stipendi del 5,5%, più degli ultimi trent’anni. Come hanno fatto?
La società giapponese esercita una forte pressione sociale sul lavoro, con valori come dedizione, puntualità e conformità alle norme aziendali. In molte aziende si trascorrono lunghe ore in ufficio, oltre l’orario previsto, e la cultura del sacrificio personale è radicata. Questo approccio, se da un lato garantisce produttività e coesione aziendale, dall’altro può portare a fenomeni estremi come il “karoshi”, ovvero la morte per eccesso di lavoro. Il problema è così diffuso che il governo ha introdotto normative per limitare gli straordinari e promuovere un migliore equilibrio tra vita professionale e personale. Per migliorare la situazione, alcune aziende stanno sperimentando modelli di lavoro più flessibili, come la settimana lavorativa corta o la possibilità di svolgere parte delle attività da remoto.
La cultura del lavoro in Giappone è influenzata da una forte etica del dovere e da un senso di responsabilità collettiva. I lavoratori giapponesi tendono a identificarsi con l’azienda, considerandola quasi una seconda famiglia. Questo legame comporta aspetti positivi, come un forte senso di appartenenza e stabilità occupazionale, ma anche lati negativi, tra cui la difficoltà di cambiare lavoro e il rischio di burnout. La gerarchia aziendale è molto rigida, e i dipendenti junior devono dimostrare anni di impegno prima di ottenere promozioni. Negli ultimi anni si sta assistendo a una graduale trasformazione, come l’aumento degli stipendi e un’attenzione crescente verso il benessere dei lavoratori. Alcune grandi aziende stanno introducendo programmi di welfare aziendale, incentivi per il tempo libero e iniziative per migliorare la qualità della vita lavorativa. La notizia arriva da MSN.