Il primato (non invidiabile) di Trento: la pausa pranzo più cara d’Italia
Trento senza pausa pranzo (screenshot Come si viaggia/YouTube - Canva) - www.financecue.it
Scopri perché Trento è la città con la pausa pranzo più cara d’Italia e come i lavoratori possono adottare strategie per risparmiare.
Quanto costa oggi la pausa pranzo in Italia? Alcune città hanno prezzi più alti della media, rendendo il pranzo fuori casa un vero lusso per molti lavoratori. Tra queste, Trento è la più cara secondo le ultime rilevazioni.
Trento si trova nella regione del Trentino-Alto Adige, già riconosciuta per avere il caffè più caro d’Italia. Uno studio del Centro di formazione e ricerca sui consumi (Crc), in collaborazione con Assoutenti, ha rilevato che a Bolzano il prezzo medio di un espresso è di 1,43 euro, mentre a Trento è di 1,34 euro, con un aumento del 18,6%.
Le rilevazioni indicano che il costo della pausa pranzo a Trento è superiore alla media nazionale. I lavoratori e dei residenti potrebbero cambiare le loro abitudini, oppure cercare alternative più economiche, come preparare il pranzo da casa.
Il Trentino-Alto Adige è stato definito la Regione con il caffè più caro d’Italia. Anche concludere la pausa pranzo sembra un’impresa. Cosa sta succedendo e da cosa dipende questo aumento dei prezzi?
Quanto costa la pausa pranzo a Trento
Con un costo medio di 6,80 euro per un panino e un caffè a Trento, molti lavoratori potrebbero trovare difficile sostenere questa spesa tutti i giorni. Il confronto con altre città dove i costi sono inferiori. non fa sconti.
Il costo medio di una pausa pranzo a Trento è il più alto in Italia. Questo prezzo supera quello di città come Milano (6,70 euro) e Trieste (6,00 euro). Al contrario, a Terni, la stessa combinazione costa in media 3,50 euro, con una disparità nei costi tra le città italiane. Quali sono le soluzioni?
Le soluzioni possibili
Preparare il pranzo a casa e portarlo in ufficio è una soluzione economica e salutare. Alcuni potrebbero scegliere quanto messo a disposizione dalle mense aziendali o convenzioni con ristoranti locali che offrono sconti ai dipendenti. Un’altra opzione è quella di cercare locali che propongono menù a prezzo fisso o promozioni speciali durante l’orario di pranzo. I buoni pasto sono una soluzione efficace. A Trento e in tutto il Trentino-Alto Adige, soluzioni come eLunch di Edenred offrono vantaggi fiscali. Questi buoni sono deducibili al 100% per le aziende, con un’IVA al 4% interamente detraibile, e esenti da contributi fiscali, previdenziali e assistenziali fino a 8 euro nel formato elettronico.
Si possono essere utilizzati in una vasta rete di esercizi convenzionati, tra cui bar, ristoranti e supermercati, garantendo flessibilità e convenienza ai lavoratori. La rilevazione dei costi della pausa pranzo è stata effettuata dall’Osservatorio Pausa Pranzo di SumUp. L’analisi ha considerato le rilevazioni dei prezzi di beni e servizi di largo consumo fornite dal Ministero dello Sviluppo Economico (Mise), con l’analisi della spesa media registrata per un panino e un caffè nelle città italiane tra il 2023 e il 2024. Questo metodo ha permesso di ottenere una panoramica accurata dei costi sostenuti dai consumatori durante la pausa pranzo nelle diverse aree del Paese. La notizia arriva da Trento Today.