“Un anno senza pensione”: INPS punisce chi non rispetta questa regola | Da lunedì controlli a tappeto

Addio pensione per un anno illustrazione (Canva foto) - www.financecue.it
Un anno senza pensione: da lunedì al via i controlli dell’INPS, se non rispetti questi criteri puoi dire addio alle tue entrate.
A volte una scelta apparentemente innocua può trasformarsi in un problema di proporzioni impreviste. Soprattutto quando si tratta di pensioni e normative che sembrano fatte apposta per cogliere in fallo chi si sente ormai al sicuro da sanzioni. Da qualche tempo, infatti, si percepisce una crescente attenzione da parte degli enti previdenziali verso chi esce in anticipo dal mondo del lavoro.
Non tutti sanno che esistono regole rigidissime che continuano a vincolare chi ha scelto la pensione anticipata. Alcuni vincoli possono sembrare esagerati, ma non rispettarli significa rischiare davvero molto. Anche un semplice incarico di pochi giorni, se retribuito, può aprire scenari pesantissimi.
Proprio per questo motivo le autorità di controllo hanno deciso di inasprire i monitoraggi. L’obiettivo è quello di evitare che piccole infrazioni, magari commesse in buona fede, si trasformino in esempi pericolosi che minano l’intero sistema. Le prossime settimane si preannunciano decisive per migliaia di pensionati.
Da lunedì scatteranno controlli a tappeto su chi percepisce una pensione anticipata, e le conseguenze rischiano di essere molto serie. Come accaduto recentemente in un caso che sta facendo discutere, raccontato anche da Il Giornale.
INPS pronta a punire chi viola le regole sulla pensione anticipata
Nel 2023, un pensionato di 66 anni ha lavorato per soli quattro giorni spillando birre durante l’Adunata nazionale degli Alpini a Udine, ricevendo 180 euro netti. Un’attività che gli è costata carissima: l’INPS gli ha imposto di restituire 29mila euro, pari a un anno di pensione anticipata ottenuta con “Quota 100”.
L’istituto non ha accolto le giustificazioni dell’uomo, il quale sosteneva di aver ricevuto rassicurazioni dagli uffici stessi. Il Tribunale del lavoro ha confermato la sanzione, riducendo però la trattenuta mensile da 650 a 430 euro. Secondo l’INPS, ogni lavoro retribuito da dipendente è vietato in questi casi, come stabilito dal decreto legge 4/2019, ammettendo soltanto prestazioni occasionali entro i 5mila euro annui.
Una prestazione breve può costare cara
Il pensionato aveva firmato un contratto a chiamata per ottenere una copertura assicurativa minima, senza immaginare che questo avrebbe fatto scattare il divieto. Ora si ritrova a dover restituire la somma, rateizzata su circa cinque anni. L’INPS, attraverso i suoi funzionari, ha ribadito che non esistono margini di discrezionalità nell’applicazione delle regole.
Il caso evidenzia come anche una minima attività lavorativa possa avere ripercussioni enormi per chi ha usufruito di una pensione anticipata. Le verifiche in arrivo puntano proprio a evitare situazioni simili, ricordando che solo il lavoro autonomo, entro limiti stringenti, può essere compatibile con la pensione.