Rivoluzione ferie, se sei triste ti spetta un extra | Approvata la nuova Legge: stai a casa tutti i giorni che vuoi

Essere tristi al lavoro (Canva) - financecue.it
Se prima, per avere delle ferie in più, bisognava giustificare ampiamente il tutto, oggi puoi averle solo se sei triste.
Conoscere i propri diritti in ambito lavorativo è fondamentale, soprattutto quando si ha bisogno di una pausa. Poiché la legge prevede diverse tipologie di interruzioni, più o meno lunghe, e a seconda delle necessità personali o familiari.
Le pause brevi, son spesso legate alla gestione dello stress, o a esigenze quotidiane. Essendo, in molti contratti, previsti anche momenti di ristoro durante l’orario di lavoro, soprattutto per chi svolge mansioni continuative o stressanti.
Per di più, esistono altresì permessi più lunghi, come quelli per motivi di salute, maternità, paternità o assistenza a familiari fragili. Periodi, questi, tutelati da normative specifiche, e che prevedono spesso la conservazione del posto di lavoro.
Infine, è possibile richiedere congedi straordinari o aspettative non retribuite. Per cui, ogni situazione ha requisiti precisi, e dev’esser valutata insieme all’azienda, o a un consulente del lavoro.
Ferie “per il cuore”: quando il benessere viene prima
La catena di supermercati cinese “Pang Dong Lai”, ha introdotto una politica unica: ovvero, dieci giorni di ferie retribuite all’anno, per affrontare momenti di tristezza o disagio emotivo. Idea che, voluta dal fondatore Yu Donglai, punta difatti a sostenere la salute mentale dei dipendenti, riconoscendo che la produttività nasce da un equilibrio fra vita privata e lavoro.
Ma oltre a queste “ferie della tristezza”, l’azienda offre orari ridotti – sette ore al giorno, per cinque giorni alla settimana –, e fino a 40 giorni di ferie retribuite all’anno. Durante il Capodanno cinese, i supermercati chiudono infatti per cinque giorni; inoltre, i dipendenti ricevono rimborsi fino a 5 mila yuan, in caso di maltrattamenti da parte dei clienti. Venendo coinvolti in viaggi aziendali, anche all’estero.
Una rivoluzione nel mondo del lavoro
Dunque, questa filosofia aziendale si distacca nettamente dalla rigida realtà lavorativa cinese, spesso caratterizzata da lunghi turni e poche ferie. Dal momento che, secondo la legge vigente, un lavoratore ha diritto a soli cinque giorni di ferie retribuite all’anno, nei primi dieci anni di servizio; con aumenti nel tempo, seppur tuttavia limitati.
L’approccio di “Pang Dong Lai” rappresenta, insomma, una svolta culturale, e potrebbe ispirare molte altre aziende. Mettendo quindi al centro, il benessere psicologico, il quale promuove una cultura lavorativa più umana, sostenibile, e soprattutto in linea con i bisogni reali delle persone.