Biohax: un chip sottopelle contro i contanti
Biohax è la svolta per chi è stanco dei contanti e delle carte. Certo, esistono già i wallet digitali, ma perchè farsi sfuggire un chip sottopelle?
Biohax ad Expo2020
La Startup svedese nasce nel 2013, capitanata da Jowan Österlund. Sbarcata al BTO ( Buy Tourism Online), Biohax propone pagamenti contactless di qualsiasi somma impiantando un microchip nella pianta della mano. La prima ragione per scegliere il “BioHacking” sta in una semplice parola: “accesso”. Con il chip si accede alla propria casa, alla propria auto nonchè alle proprie carte. Come collegare le carte? Semplice, attraverso un’app come qualsiasi semplice wallet. Il Ceo di Biohax specifica anche che abbiano sviluppato un wallet digitale per le criptovalute.
Sicurezza dei dati
Österlund affida i dati dei potenziali clienti alla blockchain. L’obiettivo è quello di rimettere i dati delle persone nelle mani delle persone stesse, letteralmente. Si tratta non solo di dati bancari, ma anche di dati fisici e medici che ogni persona può liberamente tenere per sè, condividere e addirittura vendere. La tecnologia Biohax, utilizzando un network decentralizzato, assicura al cliente la protezione di dati anche in caso di furto di ogni dispositivo associato al chip: il Ceo spiega che la sottrazione di dati sarebbe poco probabile, poichè il “ladro” dovrebbe conoscere delle informazioni sulla tecnologia stessa che non sono accessibili.
Diffusione del servizio
Attualmente il servizio è attivo in Svezia e negli Stati Uniti. I prossimi Paesi da “conquistare” oltre all’Italia, sono la Svizzera, la Polonia, il Regno Unito e la Germania. Pensando all’Italia, 23esima (su 27) nella classifica per transazioni con carta pro capite, potrebbe funzionare? Forse no, ai posteri l’ardua sentenza.