Christine Lagarde: la prima presidente della BCE?
L’antefatto
Il 2 luglio 2019, Christine Lagarde è stata ufficialmente nominata come successore di Mario Draghi alla BCE. Questa decisione deve essere ancora formalizzata e resa “ufficialmente” ufficiale ma appare certo che dal primo novembre, sarà lei a dirigere l’Economia europea.
Chi è Christine Lagarde?
Parigina classe 1956, Christine Madeleine Odette Lallouette (poi Lagarde), dopo un’adolescenza come atleta della squadra nazionale di nuoto sincronizzato, si laurea in Giurisprudenza all’università di Paris X-Nanterre. Prosegue i suoi studi negli Stati Uniti tramite una borsa di studio e diventa anche intern del membro della Camera dei Rappresentanti, William Cohen (futuro Segretario alla Difesa di Clinton).
La carriera in politica
A differenza dell’uomo che andrà a sostituire Francoforte, Christine Lagarde ha una lunga carriera politica alle spalle. Membro del defunto partito di destra di Sarkozy, “Unione per un Movimento Popolare”, in sei anni è stata ministro tre volte:
- nel Governo di Dominique de Villepin: dal giugno 2005 al maggio 2007, ministro delegato al commercio con l’estero
- con François Fillon, ricopre per un mese il ruolo di ministro dell’agricoltura e della pesca per poi diventare la prima donna a guidare il ministero dell’Economia francese, dove rimarrà dal giugno 2007 fino a quello 2011
Direttore del Fondo Monetario Internazionale
Nel maggio 2011, dopo le dimissioni di Dominique Strauss-Kahn a causa delle accuse di tentata violenza sessuale (poi archiviate per insussistenza), Christine Lagarde decide di candidarsi alla poltrona di direttore del FMI. La sua nomina è sostenuta da Regno Unito, India, Stati Uniti, Brasile, Russia, Cina e Germania e appare subito molto forte. A sfidarla è Agustin Carstens, allora governatore della banca centrale messicana, sostenuto dai Paesi latinoamericani oltre che da Spagna, Canada e Australia. Il 28 giugno, il FMI dichiara la Lagarde nuovo direttore del Fondo, la prima donna a ricoprire l’incarico e che svolgerà per due mandati consecutivi (in teoria fino al 2021).
La crisi del debito greco
Uno dei temi più spinosi che si è trovata ad affrontare come capo del FMI è senza dubbio la crisi del debito sovrano greco: da un lato i Paesi emergenti puntavano a un taglio del debito mentre Germania e Francia, detentrici di grandi quantità di bond greci, premevano per uno slittamento della ristrutturazione dello stesso. Le due potenze europee riuscirono a proteggersi e a temporeggiare fino a quando i titoli passarono in mano alla BCE (attraverso il Securities Market Program) e l’acquisto degli stessi da parte dei vari fondi salva-Stati. Tra i vari creditori della Grecia, il Fondo fu considerato quello più “gentile” specie se paragonato alla BCE. La linea della Lagarde sosteneva che la Grecia doveva attuare misure urgenti di austerità ma consentendo al Paese di avere comunque una riduzione del debito.
Disclaimer
Come detto all’inizio, ora come ora, non è ufficiale la nomina di Christine Lagarde alla Eurotower. Tuttavia, è praticamente certa e per praticità non useremo il condizionale nell’immaginare la “sua” BCE.
Il passaggio alla BCE
Le prime reazioni della sua nomina sono state accolte con un sospiro di sollievo in quanto molti temevano la nomina del numero uno della banca centrale tedesca, Jens Weidmann.
Quest’ultimo, pur ritenuto senza dubbio esperto, competente e capace, non è percepito come una persona in grado di uscire dagli schemi e affrontare le situazioni di emergenza con soluzioni non convenzionali. In sostanza, non è ritenuto in grado di replicare il celebre “Whatever it takes” di Mario Draghi.
Le novità
Il fatto che la carica andrà a una donna è solo una delle novità collegate alla nomina della Lagarde. Finora i precedenti presidenti avevano delle caratteristiche comuni
- Lavoro come economista (la Lagarde è giurista)
- Un passato alla guida della banca centrale del proprio Paese
Si è parlato anche del fatto che Christine Lagarde sarebbe la prima politica a ricoprire l’incarico ma questa è una fake news in quanto il primo presidente della BCE, Wim Duisenberg, è stato per molti anni un politico e membro di partito prima di arrivare alla BCE. Un’altra cosa che unisce il primo e il (quasi certo) quarto governatore è il loro lavoro come ministri economici nel loro Paese.
Che cosa cambierà?
Pur avendo un passato nel centrodestra, la Lagarde non ha uno spirito conservatore e ha dimostrato di non essere troppo attaccata al rigore fiscale e monetario. Da presidente del FMI ha spesso consigliato alle banche centrali di adottare misure espansive per aiutare la crescita economica.
Data la composizione del consiglio esecutivo della BCE, a maggioranza progressista, ci si aspetta che la nuova presidente prosegua sul sentiero tracciato da Mario Draghi e quindi tagliando i tassi d’interesse ed eventualmente lanciando un nuovo piano sulla falsa riga del Quantitative Easing.