Coronavirus: gli effetti sul PIL
La Cina potrebbe dover tagliare le tasse, aumentare la spesa e ridurre i tassi di interesse per evitare che lo scoppio del caso coronavirus causi il caos su un’economia già fragile.
Le previsioni
Non è ancora chiaro se il panico causato dal virus sia giustificato o meno ma ciò che è certo è che gli effetti sul PIL mondiale si sentiranno. Il motivo?
Il Governo cinese ha di fatto bloccato il Paese quindi gli effetti sulla produzione e sui consumi saranno inevitabili. Gli analisti di Bloomberg affermano che per la Cina ci potrebbe essere una minore crescita di 2 punti percentuali.
Le aziende che hanno deciso di chiudere
Per ora ciò che sappiamo è che Tesla ha deciso di chiudere il suo stabilimento in Cina sino a metà febbraio, Ikea ha deciso di tenere chiusi i suoi 30 punti vendita sino a marzo. Starbucks e McDonald’s hanno optato per la stessa decisione di Ikea.
Il problema è mondiale
Ciò è un enorme problema per tutte le economie sviluppate poiché la Cina rappresenta quasi il 20% del PIL mondiale e circa il 30% della crescita del PIL mondiale.
Gli effetti in Europa
Gli effetti si faranno sicuramente sentire in Europa poiché la Cina è un grandissimo partner commerciale che acquista 1/3 della produzione mondiale di autovetture.
Il prezzo del Petrolio
Vista la probabile riduzione della domanda il prezzo del petrolio è sceso del 21% durante il mese di gennaio e potrebbe calare ancora.
Proprio per questo motivo l‘OPEC sta pensando di ridurre la quantità estratta in modo da mantenere il prezzo stabile.
La decisione della Banca Centrale Cinese
La People Bank of China (la BC cinese) ha affermato che alla riapertura della borsa cinese di domani (lunedì 3 febbraio) provvederà ad immettere nel mercato 1200 miliardi di Yuan (pari a circa 156 miliardi di euro).
Probabilmente la mossa non basterà per placare le vendite che non si sono potute concretizzare in questi 10 giorni di chiusura (dovuti alle celebrazioni del capodanno cinese).
Altre sfide
Fronteggiare i problemi causati dal virus renderà alcuni degli altri problemi della Cina molto più difficili da risolvere, comprese le sue difficili relazioni commerciali con gli Stati Uniti. Nell’ambito di una tregua raggiunta a gennaio, Pechino ha deciso di acquistare prodotti statunitensi per un valore di $ 200 miliardi nei prossimi due anni. Gli analisti hanno già affermato che il restringimento della domanda interna in Cina renderà difficile per il Paese raggiungere tali obiettivi.
Gli effetti potrebbero essere mitigati da un intervento pubblico
Tra gli economisti cinesi si sta diffondendo l’opinione secondo cui il Governo Cinese avrebbe in mente di puntare sull’acceleratore a partire da marzo con aumenti di spesa e riduzione di imposte.