Home » Finanza » Forbes pubblica la classifica dei più ricchi in Italia: come hanno costruito la loro fortuna?

Forbes pubblica la classifica dei più ricchi in Italia: come hanno costruito la loro fortuna?

Forber più ricchi d'italia berlusconi ferrero donna più ricca

L’ “Home Page for the World’s Business Leaders“, anche quest’anno, ha proclamato i vincitori di alcune speciali classifiche. Stiamo parlando di Forbes, famosissima rivista statunitense, che tratta temi di economia, finanza, industria, investimenti e marketing. Ma anche di tecnologia, comunicazione, scienza, politica e legge. La rivista si preoccupa di capire anche quali siano state le società più innovative, quali siano stati i migliori luoghi dove vivere e investire. Siamo quasi giunti al termine di questo lungo e travagliato 2020, che ricorderemo sicuramente per molto tempo. Forbes pubblica la classifica dei più ricchi in Italia: scopriamo chi sono e come sono riusciti a costruire la loro fortuna.

Decimo posto nella classifica dei più ricchi d’italia

Partiamo subito con un ex aequo: la posizione numero dieci dei più ricchi d’Italia è occupata da Giuseppe De’Longhi e Piero Ferrari, con un patrimonio di circa 3 miliardi di dollari. Il primo, rilevò le quote dello zio nel 1964, che aveva fondato la DeLonghi. L’azienda di Treviso cominciò a vendere negli anni ’80 prodotti di grande successo, tra cui il celebre climatizzatore portatile pinguino. Nel tempo, la DeLonghi ha acquisito marchi come Climaveneta, Kenwood Limited e Ariete, entrando in diversi settori, come quello della climatizzazione e quello degli elettrodomestici. Sempre al decimo posto, troviamo Piero Lardi Ferrari. Gli anni ’80 rappresentano anche per lui una svolta. Dopo aver trascorso gli ultimi dieci anni nel consiglio di amministrazione, assume ruoli dirigenziali, prima di diventare vicepresidente. Con la morte di suo padre divenne l’unico erede. Acquisì il 10% delle quote Ferrari e il circuito di Fiorano, dove la casa automobilistica effettua test privati sulle automobili.

Nono posto

Leggermente più avanti nella classifica, con un patrimonio di circa 3,1 miliardi di dollari, troviamo Gustavo Denegri. Egli è il principale artefice della svolta di DiaSorin, di cui è presidente e azionista, detenendone il 44%. Nel 1997 la società americana Standard Companies acquistò DiaSorin, portandola però verso il declino. Sarà proprio l’imprenditore torinese a scommettere sulla società insieme a Carlo Rosa, azionista e delegato del gruppo. Da qui nasce la sua fortuna: con la loro guida, DiaSorin diventa un punto di riferimento nel palcoscenico dell’industria della diagnostica, riuscendo a fatturare 706,3 milioni di euro nel 2019. Proprio durante l’emergenza Covid l’azienda ha lanciato nuovi test sierologici, che permettono nello specifico di identificare la presenza di anticorpi nelle persone infettate. Numeri importanti per il colosso della diagnostica, che trascinano l’imprenditore italiano tra i più ricchi del nostro Paese, e l’azienda come leader mondiale nel mercato della diagnostica di laboratorio.

Ottavo posto

L’ottava posizione di questa speciale classifica è occupata da Paolo e Gianfelice Rocca con 3,2 miliardi di dollari, rispettivamente CEO e presidente della Techint, colosso della siderurgia. L’azienda fu fondata nel 1945 da Agostino Rocca, e ad oggi controlla più di 100 società che operano in diversi settori. Strategia dei Rocca è infatti quella della diversificazione: la Techint controlla sei attività principali, tra cui la produzione di tubi in acciaio, di laminati, di petrolio e gas, produzioni ingegneristiche, settore minerario, e il gruppo ospedaliero Humanitas. Il fatturato è passato da 15,238 miliardi di dollari nel 2016 a 23,490 miliardi di dollari nel 2018, portando la Techint ad essere uno dei primi produttori di acciaio nel mondo.

Settimo posto

Al settimo posto troviamo i fratelli Augusto e Giorgio Perfetti, con un patrimonio che si aggira intorno ai 4,1 miliardi di dollari. Di cosa si occupano? Raccolgono l’eredità lasciata da Ambrogio ed Egidio Perfetti, produttori di caramelle nel comune di Lainate in provincia di Milano. Nel 1946 decidono di allargare la propria dimensione aziendale, trasformando la piccola attività di famiglia in un’azienda con oltre 50 dipendenti. Il boom economico accelera il processo di dominio sul mercato delle caramelle e delle gomme da masticare, con la seguente produzione ed esplosione mediatica della celebre Brooklyn. Nel 2001 la Perfetti acquisisce la van Melle (produttrice delle famose Fruittella e Mentos, presente fortemente nei mercati asiatici), con un investimento di 960 milioni di di euro. Ad oggi controlla controlla 38 consociate, che distribuiscono i suoi prodotti in 150 paesi. Un vero e proprio impero delle caramelle.

Sesto posto

In una posizione più prestigiosa si classifica Silvio Berlusconi, che vanta di un patrimonio stimato 5,3 miliardi di dollari. Il politico e imprenditore italiano ha mosso i primi passi nel campo dell’edilizia, spostandosi successivamente nel campo della produzione multimediale con Mediaset. Nel 1977 viene nominato cavaliere del lavoro dal presidente della Repubblica Giovanni Leone, a seguito del successo legato all’attività imprenditoriale edilizia. Nel corso dell’anno successivo fonda la holding Fininvest, dove coordina tutte le attività imprenditoriali. Diventa inoltre il principale editore italiano, acquisendo la maggioranza azionaria di Mondadori, mentre nel campo della distribuzione audiovisiva controlla il gruppo Medusa Film. É uno dei principali artefici del successo del Milan a livello nazionale e internazionale, prima di cederlo nel 2017 all’imprenditore cinese Li Yonghong. La carriera da imprenditore nel mondo del pallone ricomincia con il Monza, dove divenne il proprietario, ottenendo la promozione in serie B.

Quinto posto

Al quinto posto si posiziona l’icona della moda e simbolo di italianità a livello mondiale: parliamo di Giorgio Armani, che vanta un patrimonio di 5,4 miliardi di dollari. Nel 1975 fonda l’azienda conosciuta in tutto il mondo. Il successo della propria linea di abbigliamento porta la società a stringere patti importanti, allargandosi in altri settori. Nel 2000 infatti, comincia a siglare accordi in joint venture, per la produzione e distribuzione della propria linea esclusiva di occhiali l’Emporio Armani occhiali e nel settore dei profumi. Al gruppo Armani sono collegati diversi brand, oltre a quelli della moda, che vanno dall’interior design alla produzione di dolci, affidata a Venchi. A seguito dell’emergenza Covid, Armani ha convertito tutti gli stabilimenti alla produzione di camici monouso da donare al personale sanitario, diventando un vero esempio di solidarietà.

Quarto posto

Al quarto posto si posiziona Massimiliana Landini Aleotti, con un patrimonio di 6,6 miliardi di euro. L’inestimabile fortuna della donna più ricca del nostro Paese è legata ad una delle più importanti industrie farmaceutiche italiane, la Menarini. L’azienda, fondata nel 1886 a Napoli, occupa il 13esimo posto tra le aziende farmaceutiche in Europa e il 35esimo posto nel mondo. Nel 2017 consegue un fatturato di 3.6 miliardi di euro e 17.000 dipendenti (di cui 3.700 in Italia). Nel 2018 i ricavi sono legati per il 93% al settore farmaceutico, per il 6% alla diagnostica e per l’1% ad altro. Il 75% dei ricavi sono ottenuti all’estero, mentre il restante 25% nel nostro Paese.

Terzo posto: il podio dei più ricchi d’Italia

Ci troviamo sul gradino più basso del podio: ad occupare questa posizione è Stefano Pessina. L’imprenditore e ingegnere italiano, classe 1941, riconferma la stessa posizione dello scorso anno. Il vicepresidente e CEO della Walgreens Boots Alliance, colosso mondiale per i prodotti di salute e benessere, ha un patrimonio di 10,6 miliardi di euro. Nel 2020 l’azienda dispone di 21.000 punti vendita e 450 mila dipendenti con oltre 425 centri di distribuzione che effettuano consegne a migliaia di farmacie, ospedali, ambulatori. Qualche mese fa, ha informato di voler occupare questo ruolo fino alla nomina di un nuovo CEO, divenendone successivamente il presidente esecutivo dell’azienda stessa, nata dalla fusione di Walgreens e Boots Alliance nel 2014.

Secondo posto: il podio dei più ricchi d’Italia

La medaglia d’argento spetta al fondatore di Luxottica, Leonardo Del Vecchio, che riconferma la sua posizione rispetto allo scorso anno. Il presidente di Luxottica ha un patrimonio stimato 16,1 miliardi di dollari, che lo rendono non solo il secondo più ricco italiano, ma anche 62esimo uomo più ricco al mondo. Dopo aver frequentato l’Accademia serale per incisioni all’età di 15 anni, decide 7 anni più tardi di aprire una bottega di montature per occhiali. Dopo soli tre anni, la Luxottica diventa la Luxottica S.a.s., con 14 dipendenti, arrivando a commercializzare i propri prodotti finiti, abbandonando la produzione per conto di terzi. Anni più tardi, l’ormai forte azienda italiana decide di spostare i propri interessi negli Stati Uniti. Nel 1990 era quotata in Borsa, e 5 anni più tardi la Luxottica era diventata la prima azienda produttrice e distributrice di occhiali nel mondo.

Forbes Italia – Michele Ferrero festeggia i 50 anni dell’azienda nel 2014

Primo posto: il podio dei più ricchi d’Italia

Sul trono delle persone più ricche in Italia troviamo Giovanni Ferrero, che raccoglie la prestigiosa eredità del padre Michele Ferrero, con un patrimonio di circa 24,5 miliardi di dollari. Ad oggi è l’unico condottiero della Ferrero, colosso mondiale della cioccolata. Tutto nasce nel 1946, quando Pietro Ferrero da vita alla crema spalmabile più famosa al mondo dopo molti tentativi nel suo piccolo laboratorio di Torino. La sua idea era quella di creare un prodotto nuovo ma soprattutto economico. Un chilo della sua crema spalmabile costava 600 lire, contro le 3000 lire di un chilo cioccolato. Nel 1946 nasce ufficialmente la Ferrero, che grazie al lavoro di Michele Ferrero espande i propri confini, allargandosi dapprima in Germania, e successivamente in Francia, Olanda, Belgio, Svizzera e Regno Unito. La Ferrero oggi vanta di una produzione assolutamente diversificata, passando dalla famosissima Nutella a dolci e bevande di vario genere, comprendendo 24 marchi diversi.