Il ministero dell’Economia: storia ed evoluzione
Il Ministero dell’economia e delle finanze
Come facilmente intuibile questo ministero svolge un ruolo cruciale nella struttura della Repubblica. Nella sua forma attuale è relativamente giovane, avendo appena diciassette anni di vita ma la sua storia è ben più ricca. I principali compiti del MEF sono suddivisibili in due categorie:
- Monitorare: le spese pubbliche e le entrate nazionali
- Sovraintendere: la politica economica, finanziaria e i compiti di adempimento in tema di politica di bilancio
L’evoluzione del ministero per l’economia
Il MEF è il frutto di una serie di fusioni ed evoluzioni di vari dicasteri. Il primo ministero della Finanza post unificazione, aveva utilizzato la struttura propria del suo corrispettivo del Regno di Sardegna. Nel 1877 si ha la prima modifica, una scissione che porta ad un ministero delle Finanze (con responsabilità sulle imposte) e uno del Tesoro (che si occupava della contabilità, del patrimonio e del tesoro). Oltre a questi due dicasteri esistevano una serie di uffici di supporto simili a quelli ancora oggi esistenti (ad esempio una Ragioneria generale dello Stato).
L’epoca fascista e il post regime
Il regime fascista decise di accorpare le competenze del ministero del Tesoro in quello delle Finanze, eliminando di fatto il primo. Questa struttura fu mantenuta dai Governi Badoglio ma non da Bonomi che durante il suo secondo mandato, ripristino i due dicasteri. In questo frangente, il ministero del Tesoro aveva una sorta di doppia struttura interna, una per le entrate e una per le spese. Questo loop di fusioni e scissioni si protrasse ancora fino al 1947 con il quarto Governo De Gasperi.
Gli spin-off
Con la nascita del ministero del Bilancio il 4 giugno del 1947, la Repubblica si dotava del suo terzo dicastero economico. Questo nuovo ministero andava ad occuparsi di competenze a metà tra Tesoro e Finanze, come la redazione annuale del Bilancio. Ma come i moschettieri, tre non erano sufficienti: ecco quindi che nel 1956 nasce il ministero delle Partecipazioni statali. Facendo un salto nel futuro, nel 2001 con il Governo Berlusconi #2 nasce l’attuale ministero dell’Economia e delle finanze.
Compiti di vigilanza
Oltra a ruoli di monitoraggio e supervisione, il MEF svolge anche un ruolo di vigilanza su:
- la Cassa Ufficiali della Guardia di Finanza
- il Fondo di previdenza per il personale appartenente ai ruoli di ispettori, sovrintendenti, appuntati, finanzieri della Guardia di Finanza
- il Fondo di previdenza per il personale dell’ex Ministero delle Finanze
- l’Istituto di studi e analisi economica
Panoramica dei ministri
Il primo ministro del MEF è stato il tributarista e professore Giulio Tremonti, che in seguito guiderà il ministero altre due volte. Dopo di lui, escludendo i ministri ad interim Berlusconi e Monti (comunque economista), il timone della nave è sempre stato assegnato ad economisti di fama internazionale. Tra questi, anche uno dei padri spirituali dell’Euro ovvero Tommaso Padoa-Schioppa: purtroppo per lui ricordando dai più soprattutto per aver coniato il termine “bamboccioni”. Padoa-Schioppa è anche l’unico ex ministro del MEF non più in vita, essendo stato stroncato da infarto nel 2010.
L’attuale ministro
Il nuovo primo ministro Giuseppe Conte annovera come luogotenente a Palazzo delle Finanze, il professor Giovanni Tria. Classe 1948, dopo una laurea in Giurisprudenza passa la sua carriera “al servizio” dell’Economia e ottiene diverse cattedre (tra cui Macroeconomia, Economia politica e Storia del pensiero economico) a Perugia, a “La Sapienza” e all’Università di Roma Tor Vergata. Di quest’ultima ricopre anche la carica di preside della Facoltà di Economia. Ha presieduto la Scuola nazionale dell’amministrazione della presidenza del Consiglio e fa parte di un comitato scientifico il cui indirizzo segue il liberalismo conservatore.
Il ministero dello sviluppo economico
Il Ministero dello sviluppo economico (MiSE) è il secondo dicastero della Repubblica che si occupa di temi economici. Esso svolge un ruolo tutt’altro che secondario rispetto al MEF ma nelle gerarchie politiche è comunque considerato come una casella ad importanza variabile. Il MiSE è l’organo che si occupa della politica industriale, del commercio internazionale, delle comunicazioni e dell’energia. Questa varietà di “mansioni” è frutto della fusione di diversi dicasteri che hanno portato, nel 2006, alla nascita del MiSE:
- nel 2006, il Ministero dell’industria, del commercio e dell’artigianato diventa m. delle attività produttive
- nel 2008, a questo dicastero vengono accorpati quello delle comunicazioni e quello del commercio internazionale, andando a formare l’attuale MiSE