Iliad: prime multe per l’ultimo arrivato
Cos’è Iliad?
Iliad è un provider di servizi di telecomunicazione francese, nato nel 1990 e strutturata come società anonima. La sua offerta copre sia servizi per i telefoni fissi sia mobili oltre che carte prepagate e servizi di hosting. In Italia ha avuto il suo boom nel 2018, con la nascita a maggio di Iliad Italia.
Il mercato italiano della telefonia
Con oltre cento milioni di linee mobili, il mercato italiano è uno dei più attivi in Europa. I dati dell’AGCOM sul Q4 del 2017 evidenziano come siano presenti quasi 84 SIM umane e circa 16 SIM machine to machine. Nonostante questo, gli introiti dei principali operatori è in calo con perdite per Wind Tre e Vodafone e un lieve aumento per TIM.
Perché in Italia solo nel 2018?
Nonostante la diffusa opinione che Iliad sia un’azienda nuova, come abbiamo visto ha quasi trent’anni. La sua ascesa nel mercato italiano è arrivata solo ora perché con la joint venture tra Wind e Tre, si era liberato uno spazio. Lo slot vacante ha creato l’occasione per l’ascesa di un nuovo operatore che fino all’attivazione di proprie infrastrutture, si appoggerà a quelle dei gestori già esistenti.
Il rapporto con gli altri operatori
Iliad ha scardinato un “sistema” ormai consolidato e con dei players sempre uguali, proponendo offerte molto competitive e rubando grosse quote di clienti ai gestori già presenti. Senza entrare nei dettagli delle varie offerte proposte, una delle più profittevoli di quelle proposte da Iliad prevedeva un pagamento di circa sei Euro al mese e questo ha avuto ripercussioni su tutto il mercato. Per poter competere con l’ultimo arrivato, Vodafone, Wind Tre, Tim e gli altri operatori hanno dovuto adeguare le loro offerte.
Offerte troppo vantaggiose?
Gli operatori “storici” ovviamente hanno iniziato a fare le pulci al nuovo operatore accusandolo di pratiche commerciali scorrette, pubblicità ingannevoli e altre violazioni di legge. È degli ultimi giorni l’arrivo della prima condanna da parte del Gran Giurì della pubblicità. Analizziamo alcune delle operazioni contestate alla società francese.
Promesse impossibili da mantenere
Una delle offerte di Iliad era quella di proporre una copertura di rete 4G+ ma dato il livello delle strutture presenti in Italia, questa non è attualmente realizzabile. Inoltre, le reti europee hanno dei limiti molto più restringenti di quelli italiani con due GB contro i trenta nazionali.
Pubblicità e offerte poco chiare
Il Gran Giurì ha ritenuto che le informazioni relative ai costi di attivazione dei servizi e all’utilizzo della rete dati in Europa offerte da Iliad, fossero poco trasparenti e ha disposto l’eliminazione o la sostituzione degli spot ad essi connessi, entro il venti luglio. Un altro aspetto poco chiaro è stato quello relativo alla promessa di un’offerta fissa e perpetua a 5 Euro e 99. Il Codacons ha fatto notare che tra le clausole contrattuali è presente una voce che informa che l’operatore può modificare le condizioni contrattuali. Le due cose sono contrastanti e perciò il Codacons ha chiesto di chiarire questo aspetto o prepararsi ad affrontare una causa per pratica commerciale scorretta.
Irregolarità nel traffico dati mensile
La delibera 326/2010/Cons dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, prevedere che una volta finito il traffico di dati previsto dalla promozione attiva su una scheda, l’accesso al servizio venga bloccato. Questo non viene rispettato da Iliad che fa pagare ai suoi utenti 0,9 Euro ogni cento MB.
Schede SIM e terrorismo
La TIM ha segnalato al ministero dell’Interno il fatto che Iliad non identifica i propri clienti prima di attivare le SIM. Questo viola il decreto antiterrorismo dell’ex ministro Pisanu e che in teoria serve a prevenire che organizzazione criminali possano avere strumenti di comunicazione a nome di soggetti fittizi o magari inconsapevoli dell’uso del proprio nome.