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John Nash: la triste vita di un genio

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Nash: destinato ad essere un genio

John Forbes Nash Jr. nasce il 13 giugno 1928 nella piccola cittadina di Bluefield, nella Virginia occidentale. I suoi genitori, un ingegnere elettrico e un’ex insegnante, iniziano da subito a stimolare la sua voglia di imparare e lo nutrono da subito con libri ben oltre il livello previsto dalla sua età. Non paghi, durante il suo ultimo anno di scuola superiore, lo fanno iscrivere ad un corso di Matematica avanzata presso un community college della zona.

Nash & Crowe
Un giovane Nash con la sua versione cinematografica, Russell Crowe (Fonte: La Repubblica)

John Nash il chimico

Il futuro premio Nobel per le Scienze economiche, stava per diventare un chimico (e magari vincere il Nobel in quel campo). È difficile immaginare Nash lontano dai suoi numeri ma all’inizio della sua carriera universitaria, era uno studente di Ingegneria chimica. Non soddisfatto cambiò e passo a Chimica ma, come sappiamo tutti, alla fine trovò il suo posto in Matematica. Qui, dimostrò subito le sue innate capacità e a 19 anni aveva già conseguito sia il Bachelor che il Master of Science. In seguito, Nash ricevette una borsa di studio da Princeton e partì per proseguire i suoi studi in Matematica.

…ma poteva essere Harvard

Nonostante la storia di John Nash sia legata a Princeton, anche Harvard fece la corte al futuro premio Nobel. Nash si trovò di fronte due opzioni: Harvard e Princeton. Essendo stato accettato da entrambe, il matematico scelse la seconda per l’opportunità di usufruire della John S. Kennedy fellowship e per la minore distanza da Bluefield. Una volta scelta la sua “nuova casa”, si mise a lavorare a quello che verrà in seguito conosciuto come “Equilibrio di Nash”.

La malattia mentale

La mente di Nash è l’esempio perfetto del detto “due facce della stessa medaglia”. Se da una parte essa costituiva la sua arma più potente, dall’altra era il suo principale nemico. I primi problemi mentali si palesarono sotto forma di episodi paranoici. Nash era convinto che tutti le persone che indossavano una cravatta rossa fossero spie comuniste, facenti parte di una cospirazione ai suoi danni. A causa di questa sua psicosi, scrisse a varie ambasciate nel Paese per segnalare che i comunisti stavano organizzando un loro Governo all’interno degli Stati Uniti.

I ricoveri in ospedale

Quando la paranoia iniziò a interferire con il suo lavoro, Nash fu ricoverato al McLean Hospital di Belmont nel Massachusetts, e vi rimase da aprile 1959 fino alla fine dell’anno. I medici della struttura diagnosticarono che Nash soffriva di schizofrenia paranoide. Due anni più tardi fu ricoverato di nuovo, stavolta al New Jersey State Hospital e da lì inizio quasi un decennio di lunghi soggiorni in ospedali psichiatrici. Nonostante i medici gli prescrivessero dei farmaci per i suoi disturbi, Nash dichiarò in seguito che seguiva la terapia solo quando veniva messo alle strette. Dal 1970 in poi, rifiutò ogni ricovero o medicinale. Questa parte della sua vita venne modificata nel film a lui dedicato, per evitare che gli spettatori con lo stesso problema, potessero essere indotti ad imitarlo e a ignorare le cure.

Il riconoscimento scientifico

John Nash - Nobel
John Nash alla consegna del suo premio Nobel

Dopo aver ricevuto il John von Neumann Theory Prize nel 1978, il suo prestigio nel mondo accademico subì un’impennata. Sul finire degli anni ’80 iniziò ad utilizzare la posta elettronica per comunicare e lavorare con altri matematici. Proprio questi colleghi, insieme ad altri accademici, convinsero la Banca di Svezia ad assegnare a Nash il premio Nobel nonostante le sue condizioni mentali. Nel 1994, insieme John Harsanyi e Reinhard Selten, John Nash ricevette ufficialmente il premio Nobel per le Scienze economiche, in virtù della loro “analisi pionieristica degli equilibri nella teoria dei giochi non cooperativi.”

La vita privata

Poco dopo essere stato assunto come ricercatore all’M.I.T., Nash iniziò una relazione con un’infermiera conosciuta mentre si trovava ricoverato in Massachusetts. Quando lei lo informò di essere incinta del loro figlio, Nash interruppe la relazione. Pochi anni più tardi, conobbe quella che divenne la sua compagna fino alla morte: la salvadoregna Alicia Lardé Lopez-Harrison. Laureata in Fisica all’M.I.T. convolò a nozze con Nash nel 1957 in una cerimonia religiosa, nonostante l’ateismo del consorte.

John Nash e sua moglie Alicia
John e Alicia (fonte: Daily Mail)

Ricoveri, divorzio e paternità

Nel 1958, nonostante le prime parvenze di patologie mentali, Nash ottenne una cattedra all’M.I.T. e poco dopo scoprì che Alicia aspettava il loro primo figlio. Come precedentemente detto, in questo periodo fu ricoverato al McLean Hospital e sua moglie, seppur avesse partorito durante il ricovero del marito, aspettò che lui fu dimesso per dare un nome al piccolo. In seguito, i due divorziarono ma Nash continuò a vivere con la ex moglie e successivamente riuscì a recuperare la cattedra di professore, dopo avervi rinunciato per la malattia.

Secondo matrimonio e morte

Dopo quasi quarant’anni da divorziati, John e Alicia si risposarono nel 2001. Seppur con tanti problemi, vissero insieme buona parte della loro vita e insieme trovarono tristemente la morte. Il 23 maggio 2015, il tassista che stava trasportando la coppia a casa, perse il controllo del veicolo e andò a schiantarsi contro il guardrail. Finì così la vita di uno dei più grandi geni della Matematica e dell’Economia mai esistiti.

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