La bolla dei tulipani
I Paesi bassi si sa, sono la terra dei tulipani. Chi è stato almeno una volta ad Amsterdam o almeno in Olanda non può non aver notato l’enorme miriade di fiori che invadono città e campi.
La scoperta dei tulipani
La storia vuole che il tulipano sia venuto alla luce solo nel 1559 quando un certo Conrad Gesner lo vide per la prima volta in un giardino di Asburgo di proprietà di un consigliere dell’Impero germanico. Costui, famoso per la sua collezione di oggetti esotici, se l’era fatto mandare da un amico di Costantinopoli. E così, come tutte le stranezze, fu subito apprezzato dai ricchi e dai potenti di allora. Tutti ne volevano uno, quasi come uno status symbol.
Irragionevole bellezza
Ciò che fa riflettere sulla fama acquisita del tulipano è proprio la sua inspiegabile celebrazione. Il fiore infatti non è dei più pregiati ed è anche molto fragile. Si potrebbe capire una smania per esempio della rosa. Eppure il tulipano non ha né la resistenza né la bellezza né il profumo della rosa. Il tulipano infatti più diventa bello e più diventa fragile.
Come dice Charles Mackay nel suo libro La pazzia delle folle, “molte persone, inconsapevolmente, si attaccano sempre a quello che crea loro una gran quantità di problemi. Come una madre spesso ama di più il figlio malato e sempre sofferente rispetto a quello sano”. Ora il paragone è un po’ azzardato. Bisogna sempre considerare che Mackay, giornalista di metà Ottocento, era corrispondente per il Times durante la Guerra Civile americana. Di cose ne aveva viste. Però non è forse vero che l’essere umano ha sempre quella ricerca di protezione del fragile e del debole?
La fortuna
E così dal 1600 in avanti la fortuna crebbe spaventosamente. Per un medio ricco borghese in quel periodo residente in Olanda o in Germania non avere una collezione di tulipani era considerato un disgusto. Un po’ come adesso, solo che invece di tulipani mostriamo Smartphone (ma almeno questi in qualche modo servono). Oppure come nel 2008, le case grazie ai mutui accessibili. Se non hai una casa con questi mutui sei uno sfigato no?
Fino al 1634 la reputazione crebbe esponenzialmente. E come tutte le bolle sarebbe poi destinata ad esplodere. Ma di questo parleremo fra poco.
Prezzi esorbitanti
Il commercio dei tulipani divenne così importante che per un periodo il commercio di beni comuni fu accantonato. Per fortuna la scoperta di questa pianta avvenne nel bel mezzo del secolo d’oro olandese, con la fondazione della compagnia delle Indie Meridionali (la prima multinazionale mai creata) e i vari commerci di spezie e tratte commerciali in Africa. Si pensi anche al fatto che proprio nel 1607 venne fondata la Borsa di Amsterdam, la più antica del mondo. Creata tra l’altro proprio per trovare capitali per la Compagnia delle Indie Orientali. Di fatto oltre ad essere la prima multinazionale si tratta anche della prima S.p.A. della storia con azioni al portatore. È questo anche uno dei periodi di maggior fioritura dal punto di vista culturale.
La Bolla
Il prezzo delle radici dei tulipani, come potete immaginare salì alle stelle. Molte persone nel 1635 investirono la bellezza di 100.000 fiorini per accaparrarsi una collezione di 40 radici. Dovettero addirittura creare una nuova unita di misura tanto divenne costoso: il perits, addirittura inferiore al grano.
Certo dire 100.000 fiorni può portare confusione. Ciò che posso farvi vedere però come tablla di conversione è ciò che spese un signore sconosciuto dell’epoca e riportato da un autore dell’epoca, Munting, per l’acquisto di una singola radice di una specie neanche così rara e pesante di tulipano Viceroy:
- 4 tonnellate di frumento, 448 f;
- 8 tonnellate di segale, 558 f;
- 4 buoi grassi, 480 f;
- 8 maiali grassi, 240 f;
- 12 pecore grasse, 120 f;
- 2 barili di vino, 70 f;
- 4 botti di birra, 32 f;
- 2 botti di burro, 192 f;
- 550 kg di formaggio, 120 f;
- Un letto completo, 100 f;
- Un completo da uomo, 80 f;
- Un calice d’argento, 60 f.
Totale: 2500 fiorini. Ora si può avere un metro di paragone per i 100.000 fiorini di cui sopra.
L’esplosione della bolla
Puntuale come un orologio svizzero la bolla non tardò ad esplodere. E i danni non furono pochi. Insomma, a circa 30 anni dall’invenzione della prima Borsa al mondo abbiamo già la prima crisi finanziaria. Il prezzo delle radici dei tulipani nel giro di un mese e mezzo scese di 10 volte. Questo perché con l’introduzione delle radici nel mercato borsistico regolamentato i ricchi capirono che, proprio come ora, potevano prendere possesso dei tulipani anche persone agguerrite che non se ne fregavano nulla di ciò che avevano davanti, l’importante è che il prezzo salga e che si possa rivendere ad un prezzo maggiorato. Insomma, i primi speculatori. Intere famiglie si trovarono con contratti da onorare e senza più un soldo nella tasca. I tribunali erano pieni di cause che non sapevano come sciogliere. Non c’erano tribunali che volevano imporre pagamenti e alla fine non si presero decisioni. Ognuno lasciato in sostanza per sé.
L’unica decisione presa fu i dichiarare i contratti stipulati al culmine della follia, nulli. Ma scontenti.
L’Olanda ci mise anni per riprendersi da quella dura Crisi e nulla, a distanza di 400 anni, sembra essere cambiato.