La povertà: distinzioni e chiarimenti
Premessa
Spesso, per ignoranza e/o per propaganda, si tende a parlare di povertà in maniera superficiale e poco fattuale. Non esiste un solo tipo di povertà e in questo articolo ne esamineremo due forme: quella relativa e quella assoluta.
Lo studio della povertà
Come primo passo è importante identificare i soggetti catalogabili come poveri. Per determinare quali soggetti sono poveri si ricorre all’utilizzo di una linea di povertà (in seguito abbreviata in LdP), che svolge la funzione di soglia. Un passo preliminare per la creazione della LdP, è trovare una definizione di povertà. Essa è sinteticamente definita come lo stato di disagio tale per cui un individuo non riesce a soddisfare il livello minimo di bisogni ritenuto accettabile dalla società.
Povertà assoluta
Questo tipo di povertà di povertà si fonda sulla possibilità di individuare un paniere di beni e servizi indispensabili perché un individuo possa vivere dignitosamente. Questo paniere può essere espresso anche in termini monetari, per pervenire a un livello assoluto di spesa, che se non raggiunto determina lo stato di povertà per l’individuo. Questo principio è noto anche con il nome di budget standard approach, ed è la base del metodo dei minimi calorici. Questo metodo è stato utilizzato da molteplici organizzazioni internazionali per lo studio delle economie sottosviluppate. Per determinare la LdP utilizzando questo metodo è necessaria definire i bisogni di base del periodo storico e sociale che si vuole analizzare.
Problematiche dell’approccio
- La soggettività
Questa operazione lascia un certo margine di soggettività nell’analisi che, benché sia basata su studi medici e acquisisca dunque un carattere scientifico non può fare a meno di affidarsi alle scelte dei soggetti per quanto riguarda, ad esempio, la scelta dei beni da inserire nel paniere.
- Paese che vai, significati che trovi
Non va trascurato nemmeno il fatto che poiché l’analisi si basa su un determinato contesto economico-sociale, si determinerà un livello di povertà relativo che di conseguenza avrà significati diversi da Paese a Paese.
- Il tempo
Dato il processo con cui si individua la soglia, la povertà assoluta si riduce nel tempo, se si verifica un aumento duraturo del reddito reale pro capite e della spesa per consumi. Questo fenomeno nasce dal fatto che, una volta determinata la LdP, questa venga rivalutata di anno in anno solo in base all’incremento del costo della vita senza tenere conto della variazione del valore reale dei consumi. Questo fa si che con il progredire della tecnologia, tutti i poveri finiscano per scavalcare la soglia.
- Il contesto locale
La condizione di povertà non dipende esclusivamente dai possedimenti materiali del singolo ma, è imprescindibilmente correlata al livello generale di benessere della società in cui quel singolo vive. Nonostante questi problemi, i tentativi di identificare l’estensione della povertà assoluta risultano essere ancora numerosi. I motivi principali di questo fenomeno sono due:
- anche nei Paesi più sviluppati rimane una percentuale di persone che riescono a fatica a raggiungere degli standard di vita di base. L’identificazione di questi soggetti consentirebbe al decisore politico di attuare delle politiche contro la povertà più mirate ed efficaci
- tra i Paesi in via di sviluppo, la prevalenza di bassi standard di vita fa risultare più utile il fissare una LdP sulla base dell’assenza di beni e di servizi di base, potendo così effettuare anche un confronto nel tempo e nello spazio. L’approccio assoluto viene utilizzato di rado nei Paesi Più sviluppati
Povertà relativa
La povertà deve essere definita anche sulla base del mutamento nel tempo degli usi e dei costumi di una società. Per cui va considerato povero chi dispone di mezzi non sufficienti a raggiungere la media degli altri membri della collettività. Man mano che cresce il livello del tenore di vita medio, anche il livello di spesa collegato alla LdP dovrebbe aumentare. Questo permette di definire anche i beni ritenuti indispensabile come relativi. Quando si utilizza il concetto di povertà relativa, la soglia tiene conto di un valore del reddito/spesa medio o mediano e questo equivale a dire che è povero chi possiede meno degli altri.
I difetti dell’approccio “relativo”
- Essendo il reddito considerato un valore medio, esso non varierebbe se tutti i redditi dei cittadini variassero nella stessa misura e di conseguenza si avrebbe un numero di poveri relativi identico. Non considerando il livello del progresso della società analizzata e il livello assoluto del reddito, esso risulta poco efficace nelle valutazioni tra Paesi
- Un soggetto viene ritenuto povero se si trova in un punto basso della distribuzione del reddito anche se il suo reddito non è effettivamente basso
- La povertà relativa può avere un andamento pro-ciclico. Questo porterebbe, durante una fase di crescita del sistema economico, ad aumento del reddito più che proporzionale del reddito per una quota di famiglie non povere, che a sua volta produrrebbe l’innalzamento della LdP relativa ma anche una crescita della povertà stessa. Questo sarebbe dovuto al fatto che verrebbero considerate povere le famiglie che prima si trovavano poco al di sopra della soglia stessa