Libra: l’antitrust europea potrebbe segnarne la “non nascita”
I regolatori antitrust dell’Unione Europea, secondo quanto riferisce Bloomberg, hanno iniziato a condurre un’indagine preliminare su Libra, la criptovaluta di Facebook.
Secondo quanto riferito, i regolatori temono che la criptovaluta potrebbe escludere i rivali e creare “restrizioni della concorrenza” relative all’uso di informazioni e dati dei consumatori. L’UE sta inoltre esaminando l’integrazione dei portafogli Libra nei servizi WhatsApp e Messenger di Facebook.
Le preoccupazioni su Libra
La società di social media ha suscitato forti critiche da parte delle autorità di regolamentazione, dei banchieri centrali e dei politici da quando ha annunciato l’ intenzione di lanciare una valuta digitale a basso costo insieme a 27 altre società – tra cui Visa, Mastercard, Uber e Spotify – entro la fine del prossimo anno.
Ciascuno dei partner si è impegnato a investire $ 10 milioni nel progetto.
L’integrazione con le app di messaggistica
Il social network prevede inoltre di integrare il proprio portafoglio supportato da Bilancia, noto come Calibra, nei servizi di Facebook come WhatsApp e Messenger.
La commissione “sta attualmente indagando su potenziali comportamenti anticoncorrenziali” dopo i timori di “possibili restrizioni della concorrenza” in relazione all’uso dei dati dei consumatori.
La situazione in Europa
Negli ultimi due anni Facebook è stato criticato dai responsabili politici dell’UE per violazioni della privacy dei dati di alto profilo come lo scandalo Cambridge Analytica, la diffusione di disinformazione online, interferenze elettorali e contenuti terroristici. Tuttavia, la piattaforma non è ancora stata oggetto di un’indagine antitrust dell’UE.
Libra è già vietata prima di nascere
Finora, altri regolatori come il Financial Stability Board e la Financial Conduct Authority del Regno Unito, così come la Bank of England e il G7, hanno tutti affermato che non consentiranno al più grande social network del mondo di lanciare la sua valuta digitale.
Funzionari per la protezione dei dati negli Stati Uniti, nell’UE, nel Regno Unito, in Australia e in Canada hanno anche sollevato preoccupazioni in merito ai “rischi sulla privacy” dei piani di Facebook. Tema molto caro, soprattutto in Europa, come l’emanazione della GDPR dimostra.
Le indagini antitrust negli USA
La società sta già affrontando ampie sonde antitrust negli Stati Uniti. A luglio, Facebook ha rivelato che la Federal Trade Commission degli Stati Uniti aveva avviato un’indagine antitrust formale sulla società.
A giugno, il senatore USA Sherrod Brown ha affermato di temere che Facebook possa persino arrivare a dettare i termini di pagamento delle imprese:
Cosa accadrà quando Facebook impedirà alle imprese di accettare carte di credito o debito? Saranno obbligate ad utilizzare i nuovi soldi del Monopoly di Facebook. Per non parlare delle piccole aziende, costrette ad utilizzare Libra o in caso contrario perdere accesso ai milioni di utenti del social network.