Parla il FMI: una possibile depressione come nel ’29
La crisi economica iniziata a causa della pandemia di COVID-19 potrebbe continuare ancora per molto, dichiara Kristalina Gheorghieva, la direttrice operativa del Fondo Monetario Internazionale. Infatti, secondo l’economista bulgara la direzione della situazione dell’economia mondiale rimane incerta, specialmente perché una seconda ondata di contagi non è un evento così improbabile e fuori questione, come affermato dai virologi.
Le analisi dell’organizzazione
In accordo con le stime del FMI, la crescita economica globale sarà negativa per l’anno 2020. Questo fenomeno potrebbe portare a una nuova Grande recessione, o, come affermato da Gheorghieva, a una nuova Grande depressione. Infatti, sempre secondo le analisi del Fondo, questa delicata situazione globale potrebbe tramutarsi nella crisi più devastante dal 1929. Il collasso dell’economia di fine anni ’20 portò a una stagnazione che durò fino al 1933. Prima dell’inizio della ripresa, la disoccupazione aumentò al 25% della forza lavoro, il PIL statunitense si dimezzò, passando da $103 miliardi a $55 miliardi, e la borsa crollò di circa l’89% dai massimi di settembre 1929.
Circa 3 mesi fa, gli analisti del Fondo Monetario avevano ipotizzato un aumento del reddito pro capite per 160 Paesi. Ora, invece, l’organizzazione sovranazionale si aspetta una crescita negativa dell’economia per persona in oltre 170 dei 189 Stati membri del FMI.
Il problema per i Paesi in sviluppo
Le previsioni negative riguardano non solo le economie avanzate, ma anche quelle emergenti. Difatti, la crisi colpirà specialmente i Paesi in via di sviluppo come Africa e America latina, soprattutto a causa di problemi come il sovrappopolamento delle città che rendono il distanziamento sociale difficile, aumentando i rischi di diffusione della malattia. In conseguenza a ciò, è probabile che si verifichi una fuga di capitali da questi, portando a serie questioni di liquidità. Più precisamente, i flussi in uscita dalle Nazioni in esame sono valutati per $100 miliardi fino ad ora.
Le misure di policy e gli aiuti del FMI
La responsabile dell’istituzione internazionale si rivela incoraggiata dalle notizie riguardanti le manovre prese dai governi del G-20 e non solo. Le misure di policy adottate globalmente ammontano a $8000 miliardi per il momento, ma la parte più soddisfacente sono i tentativi di coordinamento delle politiche dei Paesi.
Tuttavia, non tutti possono permettersi di attuare determinate politiche. Il FMI quindi darà assistenza finanziaria ai membri richiedenti ausilio, che per ora risultano oltre 90. Il comitato esecutivo del Fondo ha approvato la proposta di aumentare l’accesso alle finanze per incontrare la domanda attesa di sostegno monetario, che tutt’ora si aggira a circa $100 miliardi.
Le indicazioni per superare la crisi
Per raggiungere l’obbiettivo di una parziale ripresa economica nel 2021 l’imperativo è vincere la guerra contro la pandemia. Perciò, Gheorghieva definisce quindi una lista di 4 priorità per gli apparati di governance da rispettare, al fine di debellare la malattia:
- Continuare con le misure di contenimento e di supporto al sistema sanitario, essendo la salute dei cittadini di vitale importanza per la ripresa economica;
- Proteggere le persone e le imprese affette dal virus con provvedimenti fiscali e finanziari mirati, applicando sgravi fiscali e garantendo sussidi e altre forme di assistenza sociale e previdenziale;
- Ridurre lo stress del sistema finanziario per alleggerire la pressione che le banche si stanno ritrovando a sopportare. Questo implica il taglio dei saggi d’interesse, come già disposto da molte banche centrali, al fine di garantire un sufficiente ammontare di liquidità nell’economia;
- Pianificare in anticipo il recupero dell’economia.