Pos: dal 2022 multe per chi rifiuta il pagamento con bancomat
Lunedì 13 dicembre 2021 si è riunita alla Camera la Commissione Bilancio per la conversione del decreto PNRR n. 152 del 2021. Nel corso di tale seduta è stato dato l’ok da parte della Camera all’introduzione, a partire dal 2022, di una sanzione amministrativa pecuniaria per chi rifiuta i pagamenti con il POS. La sanzione avrà un importo fisso e sarà pari ad Euro 30,00. A tale somma andrà aggiunto il 4 per cento del totale della transazione rifiutata.
Pos, una news non tanto news
L’obbligatorietà del pos, ossia di quell’aggeggino elettronico tramite cui si effettuano pagamenti mediante la moneta elettronica, non è una novità. Introdotto nel giugno del 2014, inizialmente non era prevista alcuna sanzione per chi non era intenzionato ad utilizzarlo. Ma nel corso degli anni si è diffuso sempre più il “no grazie, solo contanti”. Per evitare che un cliente possa non bere un caffè al bar perché “l’importo è troppo basso per il pos.. ne paghiamo di commissioni” ecco arrivate le sanzioni, in vigore dal 1°gennaio 2022.
A voler essere pignoli, l’obbligo di accettare il pagamento con il bancomat per qualsivoglia importo era già stato introdotto nel 2019 con il Decreto-Legge 124. Prima di tale decreto era stata la volta di due governi. Il Governo Monti che aveva fissato una soglia minima di Euro 30,00 ed il Governo Renzi la cui soglia minima era scesa ad Euro 5,00. Al di sotto di tali soglie l’esercente aveva la facoltà di rifiutare il pagamento con carta.
Al via le sanzioni
L’emendamento che ha ottenuto il via libera presso la Commissione Bilancio della Camera prevede una modifica all’articolo 15 del decreto-legge n. 179 del 18 ottobre del 2012. Tale modifica è così citata:
A decorrere dal 1° gennaio 2022, nei casi di mancata accettazione di un pagamento, di qualsiasi importo, effettuato con una carta di pagamento di cui al comma 4, da parte di un soggetto obbligato ai sensi del citato comma 4, si applica nei confronti del medesimo soggetto la sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma pari a 30 euro, aumentata del 4 per cento del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l’accettazione del pagamento.Per le sanzioni relative alle violazioni di cui al presente comma si applicano le procedure e i termini previsti dalla legge 24 novembre 1981, n. 689, a eccezione dell’articolo 16 in materia di pagamento in misura ridotta. L’autorità competente a ricevere il rapporto di cui all’articolo 17 della medesima legge n. 689 del 1981 è il prefetto della provincia nella quale è stata commessa la violazione. All’accertamento si provvede ai sensi dell’articolo 13, commi primo e quarto, della citata legge n. 689 del 1981.
Dunque, la sanzione pecuniaria sarà formata da due quote:
- Una quota fissa, pari ad Euro 30,00;
- Una quota variabile pari al 4% dell’importo totale della transazione rifiutata.
E sarà applicata nei confronti di chi vende beni, servizi e prestazioni ossia commercianti, esercenti, liberi professionista e coloro che svolgono attività ricettive. La modifica al decreto legge è volta a contrastare non soltanto la sempre più crescente evasione fiscale ma anche la riduzione dell’utilizzo del denaro contante.
Pos, modifiche anche per i pagamenti in contanti
Dall’inizio dell’anno nuovo, scatteranno nuovi limiti anche per quanto riguarda l’utilizzo dei contanti. Dal 1° gennaio 2022, sarà infatti vietato il trasferimento di contanti e di titoli ai portatori in euro o in valuta estera tra soggetti diversi se il valore del bene oggetto di trasferimento è pari o superiore ad Euro 1.000,00. Dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021 il valore era pari ad Euro 2.000,00. Tuttavia, la riduzione da Euro 2.000,00 ad Euro 1.000,00 è esclusa per la negoziazione a pronti di mezzi di pagamento in valuta. Per tali operazioni, il limite è sempre pari ad Euro 3.000,00. La negoziazione a pronti è una transazione in cui si ha lo scambio immediato tra valute differenti.
Con tali modifiche, il Governo vuole dare un senso all’introduzione del POS. Ed ovviamente, se non c’è sanzione, non c’è obbligo. Relativamente a tali limiti, le feste di Natale sono salve. Il tutto entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2022… forse la Befana ne potrà risentire. Carbone di zucchero per tutti?