Economia

Economia e Partito Democratico

In questo primo articolo sulla coalizione del centro-sinistra, ci concentriamo sul programma del Partito Democratico. Questa formazione politica ha prodotto gli ultimi tre presidenti del Consiglio: Enrico Letta, Matteo Renzi e Paolo Gentiloni. Il secondo è l’attuale segretario del partito mentre la carica di presidente è ricoperta da Matteo Orfini. Il partito è nato nel 2007, come fusione di vari partiti. Nel Parlamento Europeo fa parte del “Partito del Socialismo Europeo”.

Attualmente il PD occupano 281 seggi alla Camera, 97 al Senato oltre a 29 parlamentari europei. Come per centro-destra e M5S ci si limiterà ad elencare alcuni punti del programma senza esprimere giudizi di merito.

Lavoro di qualità, non assistenzialismo

Partiti che hanno dato vita al PD
  • Rendere la creazione di posti a tempo indeterminato economicamente più vantaggiosa. Se vale di più, deve costare di meno. Proponiamo di ridurre il costo del lavoro di circa un punto all’anno nel corso della legislatura portando il costo dei contributi dal 33% di oggi al 29
  • Introdurre il salario minimo garantito per tutti, misura di civiltà per combattere l’opportunismo dei lavoretti sottopagati, dei contratti pirata, delle cooperative spurie. Sarà fissato da una commissione indipendente e varrà solo per chi non è coperto da un contratto nazionale
  • Sul piano fiscale, vogliamo completare la misura degli 80 euro, che abbiamo introdotto per i lavoratori dipendenti, estendendola alle partite Iva nella stessa fascia di reddito
  • Realizzare una politica industriale incentrata su investimenti e competenze. Continueremo a ridurre le tasse su chi crea sviluppo, portando al 22% le aliquote Ires e Iri sul reddito delle nostre piccole e grandi imprese (che abbiamo già abbassato dal 27,5% al 24%). Aumenteremo la deducibilità dell’Imu pagata sugli immobili delle imprese e dei professionisti. Renderemo strutturali gli strumenti del Piano Impresa 4.0 e creeremo un fondo per la reindustrializzazione.

Tagliare le tasse alle famiglie,,non ai milionari

Il segretario del PD, Matteo Renzi
  • Vogliamo estendere il principio garantendo a ogni famiglia con figli un assegno mensile per ciascun figlio. La misura sarà graduale sulla base dell’età dei figli, ingloberà le precedenti detrazioni, avrà dei limiti di reddito e costituisce la più importante innovazione nel settore della famiglia mai realizzato in Italia.
  • L’investimento economico vale circa mezzo punto di Pil all’anno. Vogliamo aumentare il potere d’acquisto dei lavoratori, incentivando i consumi, l’occupazione femminile e la natalità. E creeremo una “carta universale” dei servizi di cura che permetterà di coprire i costi di asili e baby sitter per chi ne ha bisogno.
  • Nella logica del superamento della dichiarazione dei redditi e nel rapporto sempre più stretto tra innovazione tecnologica e incrocio di banche dati, lavoriamo per un fisco sempre più semplice e in grado di ridurre la funzione di controllo, per diventare sempre di più consulente dell’azienda e del cittadino.
  • In strumenti sempre più efficaci di lotta all’evasione. La necessità di combattere l’evasione fiscale è per noi priorità assoluta. I risultati di questi anni confermano che l’incrocio delle banche dati e l’innovazione tecnologica possono fare molto di più di un approccio muscolare e scenico valido solo per qualche servizio ai telegiornali ma non per ridurre l’evasione. Il modello del “pagare tutti, pagare meno” che in Italia ha trovato la prima applicazione concreta con la nostra riforma del canone potrà non solo ridurre ulteriormente il costo del canone, ma anche dimostrare che un fisco diverso è possibile. Il nostro obiettivo è sviluppare un modello fiscale che valorizzi il contrasto d’interesse, nella logica veicolata dal messaggio “scaricare tutto, scaricare tutti”.
  • Vanno rafforzati tutti i canali alternativi al finanziamento bancario, spingendo l’innovazione fintech e canalizzando una parte del nostro risparmio verso impieghi reali nell’economia italiana. Condividiamo con i nostri partner europei la necessità di regolamentare la tassazione agli operatori globali del web in modo equo.

Investire sull’Italia

  • Le nostre grandi opere sono la banda larga, l’alta velocità ferroviaria e le piste ciclabili. Su questi tre dossier, profondamente diversi l’uno dall’altro ma uniti da una visione di sviluppo sostenibile e integrata, il nostro obiettivo è quello di accelerarne la realizzazione nel modo più rapido possibile.
  • Analogo impegno prendiamo nel settore delle portualità e degli aeroporti, che sta attraversando una nuova stagione di sviluppo dopo anni di blocco e paralisi.
  • Accanto allo sviluppo sacrosanto dell’alta velocità, vanto e orgoglio del nostro Paese, si rende necessario accelerare il lavoro sulla cura del ferro, d’intesa con le autorità regionali e territoriali. Il trasporto pendolare, le metropolitane, le tramvie costituiranno sempre più lo strumento di connessione e collegamento per milioni di italiani. Particolare attenzione dovrà essere assicurata alla qualità anche del parco mezzi per il quale si è aperta finalmente una fase di rinnovo del materiale, che è stata finanziata ma ancora non toccata con mano dalla maggioranza dei pendolari.
  • Sulla base del progetto di Renzo Piano, sarà valorizzata l’intuizione progettuale di “Casa Italia” che dovrà sempre più coinvolgere e coordinare il prezioso lavoro delle unità di missione sul dissesto idrogeologico, sull’edilizia scolastica e sulla ricostruzione nelle aree del sisma. Combinare insieme la celerità dei tempi con la legalità delle procedure e agire concretamente sulla base di una progettazione strategica sono le sfide difficili ma possibili della quotidianità amministrativa dei prossimi cinque anni.
  • Gli investimenti non sono soltanto nelle infrastrutture pesanti ma anche nell’immagine e nella percezione dell’Italia all’estero, come esplicitato dal primo progetto sul “Made in Italy” che ha visto crescere il nostro Paese in tutte le classifiche internazionali sull’export. Rimane elevata la necessità di accompagnare soprattutto le piccole e medie imprese nell’internazionalizzazione e rendere allo stesso tempo più accogliente e funzionale la nostra industria del turismo, anche attraverso l’estensione del credito di imposta alle ristrutturazioni e ai nuovi investimenti, soprattutto quelli inseriti nei progetti legati al Mezzogiorno e ai patti per il Sud.

La svolta ambientale

L’attuale presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni
  • Vogliamo che le grandi opportunità dell’economia circolare siano colte dall’Italia senza incertezze. Assicuriamo gli investimenti nel settore energetico, anche alla luce degli obiettivi della Strategia energetica nazionale (Sen). Poniamo particolare riguardo alle possibilità di creazione di nuovi posti di lavoro grazie all’economia verde e all’economia circolare in uno sguardo sull’ambiente che sia anche economico e non solo ideologico.
  • Incoraggiamo la sostituzione e il miglioramento tecnologico di tutte le infrastrutture operanti nel settore delle rinnovabili, anche alla luce delle notevoli innovazioni tecnologiche, e lavoriamo per realizzare la più diffusa rete di colonnine elettriche europee per migliorare la qualità della trasformazione automobilistica in corso.
  • Puntiamo alla totale sostituzioni delle auto blu, di rappresentanza, in auto verdi, ecologiche. Particolare attenzione verrà destinata al processo di riconversione in corso delle ex centrali (prioritariamente quelle da ripensare dopo la scelta di scommettere sulla de-carbonizzazione).
  • Nel solco tracciato dal successo di Expo e dal record di export agroalimentare vogliamo proseguire nel percorso di tutela del nostro territorio e dei nostri prodotti. La riduzione delle tasse al mondo agricolo è solo un primo passo nella direzione di una rinnovata centralità dell’agricoltura e del mondo alimentare.
  • Vogliamo lavorare sulla tutela della trasparenza dell’origine dei prodotti, ma vogliamo insistere sulla tutela del reddito degli agricoltori, dei pescatori, dei produttori, dell’equa distribuzione del valore nelle filiere: garantire la dignità di chi lavora è elemento imprescindibile di qualsiasi strategia in questo settore.

La macchina pubblica

  • Sosteniamo con grande determinazione la necessità di digitalizzare la pubblica amministrazione, ma al contempo di sbloccare il turnover per consentire il necessario ricambio generazionale e l’ingresso di personale fisiologicamente più giovane e dotato di competenze eterogenee.
  • Lo sblocco dei contratti del pubblico impiego è un impegno assunto e assolto ma la cui applicazione richiederà ancora mesi. È un percorso che si collega alle scelte fatte sia nel settore disciplinare con i cosiddetti “furbetti del cartellino” sia nella valorizzazione del merito, ma che consente anche un miglioramento della qualità della vita dei lavoratori del pubblico.
Published by
Andrea Noli