David Rossi e lo scandalo finanziario della MPS
Perché parlare di David Rossi?
Il 6 marzo 2013, David Rossi precipita dalla finestra del suo ufficio e muore. Perché parlare della morte di quest’uomo in un articolo di Economia e Finanza? Perché Rossi è il capo comunicazione della Monte dei Paschi di Siena e la sua morte arriva durante il periodo più difficile della banca. Suicidio o omicidio? Ancora ci sono dubbi su questo, quel che si sa è che c’è molto ancora da scoprire su questa vicenda.
La MPS
La Banca Monte dei Paschi di Siena è la banca più longeva al mondo, essendo nata nel 1472 come Monte di Pietà. Oggi il gruppo è il quinto più grande in Italia e fornisce, oltre ai servizi bancari tradizionali, anche attività di asset management, private banking e investment banking. Come si è arrivati quindi allo scandalo finanziario che ha colpito la MPS? Spostiamoci al 2013.
L’acquisizione della Banca Antonveneta
Nel 2007 la MPS fa pervenire al Banco Santander, un’offerta per l’acquisto della Banca Antonveneta. Tutto fila liscio e a novembre la MPS annunciò il perfezionamento dell’accordo per l’acquisto della stessa (ad esclusione della controllata Interbanca) per circa 9 miliardi di Euro. Al 31 dicembre, il patrimonio netto della Antonveneta era di circa 3,40 miliardi e poco a poco fu integrata sempre più nella struttura della MPS, fino al totale assorbimento nell’aprile 2013. Nasceva l’”Area territoriale Antonveneta” della MPS.
Il crack
Siamo al 2013 e siccome questa non è una favola e non tutti vissero felici e contenti, l’acquisto della Antonveneta si rivela a dir poco cancerogeno. I dieci miliardi di meno nel bilancio MPS creano un passivo che finisce per colpire anche il principale azionista della banca, la Fondazione MPS.
Inoltre, l’acquisizione presenta profili riconducibili al reato di aggiotaggio oltre all’utilizzo di strumenti derivanti poco sicuri. Il presidente della MPS (oltre che presidente dell’A.B.I.), Giuseppe Mussari, viene indagato dalla Procura di Siena per aggiotaggio e ostacolo agli organi di vigilanza. Nella trattativa pare che Mussari abbia intascato per vie traverse e poco lecite, circa un miliardo di Euro frutto di una truffa.
Le perdite nascoste
Nell’ottica di espandersi sempre di più, la MPS aveva rilevato svariati istituti di credito ma anche a operare con i derivati. L’obiettivo era quello di utilizzare i derivati per “rateizzare” le perdite dovute ad alcune operazioni fallimentari. Nel 2002, la banca si affida al derivato Santorini (tramite la Deutsche Bank) che allora aveva un rating AAA. Tre anni più tardi anche il derivato Alexandria entra in gioco.
Poi arriva la crisi finanziaria e i rating diventano una burla. La Lehman Brothers crolla e l’Alexandria va in picchiata generando una perdita di oltre 200 milioni di Euro. La MPS decide di non informare Bankitalia e invece vende gli Alexandria alla banca giapponese Nomura. Nel frattempo anche il Santorini va giù e la MPS diventa sempre più un pericolo.
Il crollo in Borsa
A fine 2012, la banca centrale italiana è finalmente informata dei buchi della MPS. Il vaso di Pandora viene scoperchiato e la notizia diviene di dominio pubblico. Nel giro di tre giorni, dal 22 al 24 gennaio 2013: il 22, il titolo MPS crolla in Borsa e va giù di quasi il 6%, portando Mussari a dimettersi dall’A.B.I.. Il 23 i buchi causati dai derivati tenuti nascosti diventano noti e la banca perde altri otto punti in Borsa. Il giorno seguente un’identica perdita. Per quanto riguarda la banca, fermiamoci momentaneamente qui.
Il mistero della morte di David Rossi
La MPS è in cancrena e nella notte tra il 6 e il 7 marzo, il capo della comunicazione David Rossi, precipita dal suo ufficio nella sede centrale a Siena. Il volo è catturato da una telecamera di sorveglianza ma il mistero rimane: suicidio o omicidio? Dopo oltre sei anni da quel giorno, ancora non è chiaro. Per la Procura Rossi si è suicidato mentre per i parenti è stato ucciso. Pare che Rossi fosse particolarmente spaventato nei suoi ultimi giorni e pare che fosse in procinto di andare a parlare con un Pubblico ministero per raccontare qualcosa di grosso.
Le nuove indagini
Il caso è stato recentemente riaperto e ora la pista è che Rossi fosse venuto a conoscenza di festini con droga ed escort a cui avevano partecipato sia politici sia alti dirigenti MPS. Questo avrebbe portato gli stessi a volerlo fare fuori. Siccome siamo in Italia e siccome stiamo parlando di finanza, non può mancare lo IOR. Sulla scrivania di David Rossi era presente un appunto con il nome e il numero di telefono dell’ex presidente dell’istituto vaticano. Quest’ultimo ha dichiarato che esisteva un giro di mazzette che raggiungeva anche i vertici dello IOR e che questi ultimi non andrebbero esclusi dalla lista dei possibili mandanti dell’omicidio di David Rossi.