Finanza

Le 10 cose che non sapevi sulla finanza

Articoli di questo genere se ne trovano a bizzeffe sul mondo del web. Qui quello che cercheremo di fare è creare un mix di curiosità intervallate da questioni che ogni buon economista, nel silenzio della propria coscienza, si è sempre chiesto sul mondo della finanza.

10 cose che non sapevi sulla finanza

  1. Mettere da parte i tuoi risparmi su un conto corrente al sicuro in banca non è in realtà così sicuro, neanche se dovessi tenere fino a € 100.000 per coprirti dal rischio di fallimento dell’istituto. Motivo? Bloccherai il valore nominale ma l’inflazione farà il suo corso svalutando i tuoi poveri risparmi.
  2. Stando ai dati del 2017, le sole regioni di Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna contano per il 48,46% di tutto il PIL nazionale, nonostante compongano il 39,23% della popolazione totale.

  3. Il panico della borsa nel 1933 si placò quando Morgan Stanley (sì, proprio lui) dichiarò che avrebbe acquistato tutto le azioni rimaste invendute, ridando fiato al mercato.
  4. L’Oro secondo una classifica di “Ranked” e secondo altre liste si troverebbe solo al 17esimo posto per materiale più costoso al mondo, anche perché molto soggetto a cambiamenti di prezzo repentini nella finanza.
  5. Nella stessa classifica il diamante si trova al quarto posto. Il materiale più costoso? L’antimateria, stimata dalla NASA con una cifra di 62,5 trilioni di dollari al grammo.
  6. Secondo un articolo del Sole 24 Ore, il mondo dei derivati nella finanza vale 33 volte il PIL mondiale.
  7. In 10 anni le azioni Brembo aggiustate ai dividendi hanno segnato picchi di rialzo fino a quasi l’800% in dieci anni. Stupefacente vero? Il titolo Medbox nel solo 2012 ha registrato +3000%. E questo anche senza essere corretto dai dividendi. La loro fortuna deriverebbe dall’installazione dei dispenser di marijuana, grazie alla liberalizzazione in alcuni Stati Americani.

Tenetevi pronti. Questa farà male.

8. La regola del 3% di inflazione per l’Unione Europea si sa, è arbitraria. In realtà, secondo alcuni autori, tra cui Alberto Toscani, questo valore deriverebbe dal fatto che sia Germania come Francia, che più di tutti volevano la formazione di una vera UE, nel 1990/1992 (durante la stipula dei trattati di Maastricht) avevano un rapporto debito pubblico/PIL intorno al 60% e, inserendo questo valore nelle equazioni di Fisher, si ottiene un livello ottimale del 3% di inflazione.

9. Leggendo i requisiti patrimoniali standard dei nuovi accordi di Basilea pubblicati a gennaio 2019 e che saranno attivi dal primo gennaio 2022, il livello di probabilità scelto per il calcolo del Value-at-Risk e dell’Expected Shortfall è fissato a 97,5% per il primo e al 99% per il secondo. Fino a qui tutto bene. Ma perché proprio questi valori? La spiegazione non è ufficiale ma il razionale dietro questa scelta sembrerebbe l’assunzione super-semplificata e infondata che la distribuzione delle perdite segua una Gaussiana. Proprio perché a quei livelli di probabilità VaR e ES hanno gli stessi valori.

Jerome Kerviel. Fonte: Franceinfo

10.Jerome Kerviel è famoso in tutto il mondo finanziario. Motivo? E’ la persona che da sola ha realizzato il più grande danno operazionale finanziario della storia. Con le sue transazioni fittizie e super elaborate ha causato circa 5 miliardi di euro di danni alla sua azienda: la Sociètè Gènèrale. Il bello di tutta questa storia? Kerviel venne condannato a 3 anni di carcere di cui ne fece solo 5 mesi, la Sociètè Gènèrale fu condannata al risarcimento verso Kerviel per l’ingiusto licenziamento e quest’ultimo ora tiene corsi sui rischi bancari e fa il consulente.

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Emanuel Ceccolin