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La reputazione è la chiave del successo

La gestione della propria immagine diventa sempre più complessa per i capi d’azienda, specie per quei manager presenti all’interno di più settori . Godere di una esposizione maggiore comporta infatti sia rischi che opportunità per un asset centrale del business come quello della reputazione online e i manager oggi riconoscono la necessità di intervenire attivamente nella costruzione della propria

Queste le parole dell’amministratore delegato di Reputation Science, Andrea Barchiesi.

Reputazione e successo

Reputation Science è un progetto che nasce nel 2004 e si evolve nel tempo. Alla base del progetto vi è l’idea che la reputazione sia la chiave fondamentale del successo, soprattutto nella nostra epoca. E se avessimo qualche dubbio su questo, potremmo pensare al funzionamento dell’ABF e alla pubblicazione delle sue sentenze, qualora l’istituto bancario avesse “torto” nei confronti del cliente e non facesse nulla per riparare gli errori. Reputation Science, quindi, si occupa di ingegneria reputazionale e mensilmente ci offre una classifica dei top manager con la migliore reputazione, assegnando a ognuno di essi un punteggio.

La classifica di gennaio di Reputation Science

Per il mese di Gennaio, ecco quali sono i manager della finanza con la migliore reputazione:

  • Matteo Del Fonte ( AD di Poste Italiane) a riprova del fatto che alcune iniziative di Poste, possono far “rinascere” l’immagine dell’istituto ( a dir poco distrutta dagli epic fail dello scorso anno, che riportiamo qui).
  • Carlo Messina ( Intesa San Paolo) a conferma della nomina di “best bank” italiana.
  • Alessandro Benetton, presidente e fondatore di 21 Invest che si è aggiudicato il premio ai Private Equity Exchange Awards.

Questo il podio, ma la classifica continua. Al quarto posto troviamo Philippe Donnet per Assicurazioni Generali, seguito da Ennio Doris (Mediolanum) e Fabrizio Palermo ( Cassa Depositi e Prestiti).

Chiudono la classifica Alberto Nagel per Mdiobanca, Jean Pierre Mustier ( “basso” in classifica forse per i tassi negativi? O per il nuovo piano industriale?). Fanalini di coda, invece, Raffaele Jerusalmi AD di Borsa Italiana e Gian Maria Mossi per Banca Generali.

Che tipo di cambiamenti ci si può attendere in questa classifica? Quale può essere la mossa vincente per una migliore reputazione? Lo vedremo. Basti pensare che, a novembre, su 100 top manager 27 provenivano dal settore finanziario guidato proprio da Carlo Messina, oggi in seconda posizione. Sappiamo anche che, tra il primo ( DEL FONTE con 60.40 punti) e l’ultimo ( MOSSI con 46.26) c’è un bel distacco. Cosa ci aspettiamo da questi istituti per ribaltare la classifica?

Published by
Marianna Imbellone