Home » Finanza pubblica » Coronavirus, l’Europa alla prova contro le bufale!

Cresce la pagina “StopEuropa”, con oltre 10 mila iscritti solo nell’ultima settimana, ma contemporaneamente crescono le misure per fronteggiare la crisi economica che stiamo vivendo. La Commissione Europea di concerto con la BCE, negli ultimi giorni, hanno messo in campo una serie di misure che permetteranno agli Stati Europei colpiti dal Coronavirus di allargare i propri spazi fiscali: concessione degli Aiuti di Stato, sospensione del “stability and Growth Pact”, flessibilità sull’utilizzo dei fondi europei, potenziamento del QE e requisiti patrimoniali per le Banche meno stringenti.

AIUTI DI STATO

Nell’ampio pacchetto previsto dalla Commissione Europea è prevista l’erogazione di aiuti diretti e sgravi fiscali direttamente alle imprese fino a 500 mila euro, stanziare qualsiasi forma di garanzia sui prestiti bancari, erogare prestiti diretti a tassi agevolati, aiutare le banche in difficoltà. Ne sono una chiara testimonianza le misure a sostegno della liquidità presenti nel Titolo III del Decreto 18/2020.

SOSPENSIONE DELLE REGOLE FISCALI

Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea

Le spese per l’emergenza, quelle per gli ammortizzatori sociali e il mancato gettito derivante dal forte calo del Pil non saranno considerati rilevanti ai fini del rispetto di tutte le regole fiscali europee. Questi sono i risultati derivanti dall’attivazione della “clausola di crisi generale” che ha consentito l’Italia di deviare dal percorso di aggiustamento verso gli obiettivi di bilancio, presentando un Decreto con un indebitamento netto di 20 miliardi ( cosa ben diversa è il saldo netto da finanziare che ammonta a 25 miliardi).

FONDI EUROPEI

Saranno immediatamente resi disponibili 1,75 miliardi di fondi europei (FES/FESR) precedentemente non spesi da utilizzare per altri scopi: spese per attrezzature mediche e materiale sanitario, finanziamenti alle piccole imprese, campagne di sensibilizzazione

POTENZIAMENTO DEL Q.E.

La Banca Centrale Europea, per fronteggiare la crisi economica, nel giro di una settimana, è passata da 250 miliardi a 1.120 miliardi per tutto il 2020. I soldi stampati dalla BCE non finiranno nelle casse dello Stato ma saranno utilizzati per acquistare sul mercato secondario titoli finanziari, pubblici e privati, dei paesi membri. Il programma di acquisto di emergenza Pandemica (P.E.P.P) o meglio conosciuto come il “nuovo Q.E” si pone l‘obiettivo di abbassare il costo dell’indebitamento e prevenire crisi finanziarie.

MAGGIORE FLESSIBILITÀ PER LE BANCHE

Con un comunicato stampa l’organo di vigilanza bancaria offre ulteriore flessibilità alle banche. Viene, infatti, introdotta una modifica sul trattamento dei crediti deteriorati (NPL) coperti da garanzie pubbliche, i quali beneficeranno di un trattamento prudenziale preferenziale in merito all’accantonamento delle perdite. A queste misure volte a mitigare il rischio di credito, si aggiungono altre di “allentamento” dei requisiti patrimoniali indirizzate a proteggere il capitale da eventuali perdite.

L’obiettivo è quello di consentire alle banche, in questo quadro di congiuntura sfavorevole, di poter continuare a svolgere il loro ruolo di finanziamento a famiglie e imprese.

LE PROSPETTIVE….

La strada per un definitivo processo di compimento degli “Stati Uniti di Europa” è ora in discesa. In attesa di un rafforzamento del bilancio comune Europeo, di un’armonizzazione della politica fiscale Europea e di una condivisione dei rischi attraverso l’emissione degli Eurobond, oggi possiamo dire che il “whatever it takes” non è poi così tanto lontano.