Giornata di fuoco: crolla la domanda di energia, mercati a rilento e petrolio in negativo.
Che il coronavirus fosse pericoloso, lo avevamo capito sin da subito. Questa sera, sicuramente, ne abbiamo avuto la conferma. Perchè? Il prezzo del petrolio è andato in negativo. Chi lo avrebbe mai immaginato! Il tutto è cominciato in mattinata, quando il prezzo del barile made in Usa è crollato a 14,84 $ sui mercati asiatici. Già a quel punto si registrava il record: 14.84 era il prezzo più basso degli ultimi 20 anni, ma nessuno immaginava potesse peggiorare. Eppure menodo un mese fa, si stimava un prezzo medio intorno ai 30 dollari al barile contro i 140$ del 2008.
Questo evento, giunge, in un momento particolare non sono per il coronavirus, ma anche per tutti gli accordi sul prezzo del petrolio degli ultimi giorni. Di recente, infatti, i paesi dell’Opec+ avevano stabilito una riduzione della produzione con il taglio di 9,7 milioni di barili al giorno che, chiaramente, non è bastata a compensare il drastico calo della domanda dovuto al blocco delle produzioni non essenziali.
Subito in tendenza il tonfo epocale del petrolio West Texas Intermediate: sulla piattaforma Nymex, il contratto a maggio, è stato negoziato fino a -37,63$. Un calo mai registrato del 305%. Migliora, per così dire, la situazione nel contratto di giugno, negoziato a 20,89$ ma comunque con un calo del 16% circa. E’ forse questa la prova dell’insufficienza del piano Opec sui tagli alla produzione?
Questo è ciò che riporta Bloomberg mentre scriviamo: