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Quei 40 miliardi per sconfiggere il virus: una Manovra da manuale?

La manovra finanziaria per l’anno prossimo si basa, come tutti gli sforzi dell’esecutivo, sulla sconfitta del virus e dei suoi effetti catastrofici sull’economia e il tessuto sociale. Vediamo i punti salienti nel dettaglio

Sanità

Nella situazione drammatica in cui versa la sanità italiana, decentralizzata e indebolita, arriva quella che sembra una manna dal cielo; circa 4 miliardi per:

  • conferma di circa 30 mila tra medici e infermieri assunti a tempo determinato nel periodo più buio della crisi sanitaria;
  • fondo per l’acquisto di vaccini (circa 400 milioni);
  • aumenta di un miliardo la dotazione del Fondo sanitario nazionale;

Si tratta di tanti soldi, usati per tamponare le varie falle del sistema sanitario. E’ la strategia del ‘rattoppare’, usata dall’esecutivo già in altri contesti. Si potrebbe fare meglio? Sicuramente si. Tempo fa era stato fissato l’obiettivo di 15 posti in terapia intensiva ogni 100 mila abitanti per tutte la regioni. Ad oggi la situazione è la seguente:

In queste tragiche condizioni, 47 miliardi di MES a “costo zero” destinati al potenziamento della sanità farebbero molto comodo.

Sud, Cuneo e Riforma Fiscale

Sono stati stanziati, per il triennio 2021-2023, 13,4 miliardi per la fiscalità agevolata al Sud. Prorogato al 2021 il credito di imposta per chi investe nel Mezzogiorno.

Dopo i 3 miliardi stanziati nei mesi precedenti, nella manovra compare un’ulteriore stanziamento di 1,8 miliardi per il taglio del cuneo fiscale. In totale, nel 2020, sono stati stanziati 7 miliardi con l’obiettivo di aumentare lo stipendio netto che i lavoratori portano a casa. Con questi ulteriori stanziamenti, i redditi tra i 28 e i 40 mila euro riceveranno 100 euro in più in busta paga, per un complessivo di circa 1500 euro annui in più da spendere. Provvedimento artificioso per rilanciare la domanda, che stenta a decollare: la gente non si fida, non spende, risparmia il più possibile aspettando un nuovo momento buio che sembra inesorabilmente incombere su noi. Tuttavia non è così. I numeri ci dicono che la situazione epidemica è molto diversa rispetto a Marzo-Aprile. Probabilmente ai nostri soldi fa più male tenerli sotto il materasso che spenderli.

Nella manovra sono presenti anche 8 miliardi per la riforma fiscale di cui tanto si è parlato nei mesi scorsi.

Lavoro e sostegno alle Pmi

Rimane caldo il fronte lavoro. In queste ore i sindacati stanno chiedendo un ulteriore proroga del deleterio blocco dei licenziamenti. Tuttavia per il momento il governo sembra deciso a non rinnovare la misura. Si agisce invece sulla Cig. Vengono infatti finanziate altre settimane di Cassa integrazione straordinaria per aiutare i soggetti che hanno registrato un determinato numero di perdite.

Grandi novità per l’assunzione dei giovani. Lo stato azzera tre anni di contributi per chi assume giovani under 35.

Per aiutare le Pmi si è pensato a varie misure. Come scrive il Sole 24 Ore:

Prorogata la moratoria sui mutui e la possibilità di accedere alle garanzie pubbliche fornite dal Fondo Garanzia Pmi e da Sace. Sostegno aggiuntivo alle attività di internazionalizzazione delle imprese, con uno stanziamento di 1,5 miliardi di euro. Prorogate le misure a sostegno della ripatrimonializzazione delle piccole e medie imprese.

Da sottolineare inoltre lo stanziamento di 4 miliardi per aiutare i settori che più hanno risentito della crisi epidemiologica, come turismo, ristorazione e trasporti, come ha riportato lo stesso ministro Gualtieri.

Cartelle esattoriali

Si ferma, almeno fino al 2021, la macchina della riscossione. Anche se Gualtieri avrebbe preferito iniziare a riscuotere per una questione di coperture, l’insolito asse formato da Italia Viva e M5S ha spinto per una proroga. Il provvedimento, che verrà effettuato tramite decreto, prevede:

 La sospensione delle attività di notifica di nuove cartelle di pagamento, del pagamento delle cartelle precedentemente inviate e degli altri atti dell’Agente della Riscossione

Si pensa inoltre di agire sul meccanismo della rateizzazione. Chi presenterà la volontà di rateizzare la somma da versare allo Stato entro il 31 Dicembre 2020, usufruirà di regole più flessibili sul pagamento. Se prima bastavano 5 mancati pagamenti per annullare la rateizzazione, con questo decreto saranno necessari 10 mancati pagamenti, rendendo il pagamento dei tributi più agevole.

Una piccola grande manovra

Come era prevedibile, sono poche le novità nella manovra finanziaria di questo anno. La situazione economica richiede dei provvedimenti per il sostegno delle Pmi e dei posti di lavoro, per evitare una maggiore depressione della domanda. Inoltre si è cercato si incentivare le assunzioni, soprattutto tra i più giovani: l’obiettivo è quello di dare una frustata alla situazione occupazionale, che già ad Agosto e Settembre è sembrata in timida ripresa.

Anche se i provvedimenti rappresentano una continuità di altri fatti nei mesi precedenti, la cifra destinata alla manovra è superiore degli anni precedenti. Quella stilata dai gialloverdi nel 2019 si era avvicinata ai 37 miliardi, mentre quella per il 2020 dell’allora neonato governo giallorosso solo 32. I 40 miliardi messi sul piatto quest’anno rappresentano dunque una cifra importante, dettata anche dalla maggiore flessibilità sui conti pubblici da parte dell’Europa.