BTP o MES? La differenza non sta solo nel tasso di interesse
Nei mesi scorsi abbiamo parlato molto del MES light o MES pandemico e di quanto fosse conveniente utilizzarlo immediatamente per via dell’enorme risparmio di interessi che esso avrebbe comportato. Con la discesa dei tassi d’interesse italiani a seguito dell’aumento degli acquisti effettuati dalla BCE all’interno del programma PEPP secondo il Presidente Conte e secondo i politici del Movimento 5 Stelle, della Lega e di Fratelli d’Italia questo vantaggio sarebbe scomparso. Vediamo perché il ragionamento è sbagliato.
Prima considerazione da fare, il risparmio non sfruttato
Come prima cosa bisogna considerare che quando scrissi il primo articolo sui significativi risparmi derivanti dall’utilizzo del MES light era il 10 maggio e da quel momento sono stati emessi svariati miliardi di nuovi titoli di debito quindi abbiamo perso l’occasione di risparmiare alcuni miliardi di euro (non bruscolini).
…e il risparmio attuale
Con la nuova discesa europea dei tassi d’interesse il MES light non avrebbe più un rendimento dello 0% ma avrebbe un rendimento negativo, in questo momento quantificato in un -0,3%.
Stiamo parlando comunque di un distacco di un 1% di costo annuo su un decennale massimo di 36 miliardi.
“Ma la BCE fa gli acquisti e poi ci paga”
Una delle frasi più ricorrenti negli ultimi mesi riguarderebbe il signoraggio.
I sovranisti ultimamente ripetono che poiché la BCE sta effettuando la maggior parte degli acquisti dei titoli di debito pubblico e poiché a fine periodo la BCE girerà i ricavi nelle operazioni alle banche centrali nazionali il costo effettivo per le casse pubbliche sia 0. Ma è vero?
La BCE nel programma di acquisti straordinari chiamato PEPP ha effettuato e sta effettuando acquisti dei titoli di stato italiano in misura superiore rispetto al capital key (facendoci un enorme favore) ossia alla quota di sottoscrizione dell’Italia presso la BCE.
Tale valore per l’Italia risulta pari al 13,81% ma a seguito dell’uscita della Bank of England dal sistema europeo delle banche centrali la quota dell’Italia arriverà a quasi il 17%.
Ma gli utili come vengono distribuiti?
A questa domanda risponde la BCE e io faccio solo copia e incolla.
Ripartizione degli utili e delle perdite netti della BCE
L’utile netto della BCE deve essere trasferito nell’ordine seguente:
- un importo stabilito dal Consiglio direttivo, che non può superare il 20% dell’utile netto, viene trasferito al fondo di riserva generale entro un limite pari al 100% del capitale;
- il rimanente utile netto è distribuito fra i detentori di quote della BCE in misura proporzionale alle rispettive quote versate.
Quindi cosa significa? Molto semplicemente che per ogni 100 euro di interessi che paghiamo alla BCE (che non acquista ancora il 100% del debito italiano) ne otteniamo indietro 13 e tra qualche anno saranno 17. Non mi pare che ciò significhi pagare zero.
“Ma non abbiamo bisogno di quei soldi”
Ovviamente questa è palesemente una bugia perché se davvero non avessimo bisogno di risorse finanziarie non predisporremmo le carte per effettuare la seconda raccolta straordinaria dei BTP Futura.
Come si può vedere dal documento del MEF la nuova emissione straordinaria paghera un tasso di interesse minimo dell’1% che potrebbe arrivare al 3%. Se non avessimo bisogno di risorse pagheremmo un tasso così alto dato il contesto attuale?
Il rating è importante
A questo punto passiamo al’ultimo tema fondamentale ossia il rating.
Il MES light ha un rating AAA mentre quello italiano ha rating BBB vale a dire appena 2 graditi sopra il livello spazzatura (junk). Cosa comporta questo?
In termini macroeconomici è un fattore importantissimo perché il rating dei titoli incide pesantemente sui bilanci bancari che con un declassamento dovrebbero accantonare più risorse per rispettare i parametri di Basilea 3. La conseguenza di questa azione sarebbe un pesante credit crunch che penalizzerebbe la già precaria situazione economica italiana. Pare palese che avere meno BTP nella pancia delle banche sia auspicabile e prudenziale.