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Chiara Ferragni deposita al TAR del Lazio dei ricorsi contro la sanzione dell’Antitrust per il caso dei pandori Balocco

Chiara Ferragni, influencer di fama mondiale e imprenditrice di successo, ha depositato due ricorsi amministrativi al Tar del Lazio. Questa mossa legale ambiziosa mira a ribaltare una decisione presa dall’Antitrust a dicembre, che aveva visto le sue società “Fenice” e “Tbs Crew” multate per oltre un milione di euro. Al centro della contesa, una campagna promozionale ritenuta ingannevole legata al pandoro ‘Pink Christmas’, un prodotto che ha suscitato non poco clamore e discussioni, conosciuto ormai come il “Pandoro-gate“.

Il contesto più ampio per Chiara Ferragni: oltre il “Pandoro-gate”

Chiara Ferragni

Il “Pandoro-gate” non è l’unico fronte su cui Ferragni è chiamata a difendersi. Accusazioni relative a presunte pratiche ingannevoli si sono estese anche ad altri prodotti, come le uova di Pasqua e la bambola Trudi, mostrando un panorama di sfide legali e di pubblica percezione sempre più complesso. Queste vicende sollevano interrogativi significativi sul confine tra marketing influente e prassi commerciale corretta, temi centrali nell’era del consumo digitale.

La prospettiva futura: tra legge e mercato

Nel contesto della disputa legale con l’Antitrust, Chiara Ferragni ha preso posizione contro le sanzioni pecuniarie impostele, definite da lei stessa come “sproporzionate”. Le multe, ammontanti rispettivamente a 675mila e 400mila euro, hanno spinto Ferragni a intraprendere azioni legali, annunciando ricorsi contro tali penalità. Seguendo la decisione dell’Antitrust, ha inoltre effettuato una donazione di un milione di euro all’ospedale Regina Margherita di Torino, un gesto che si inserisce in un contesto più ampio di risposta alle accuse ricevute.

Mentre i ricorsi verranno esaminati dalla prima sezione del tribunale amministrativo, con un’udienza di discussione di merito prevista entro giugno, gli occhi del pubblico e dei professionisti del settore restano puntati su questo caso emblematico. La risoluzione del “Pandoro-gate” e delle altre accuse potrebbe definire il futuro professionale di Ferragni, dopo aver spinto l’adozione di nuove linee guida per la pubblicità nel settore influencer, dove la linea tra personal branding e responsabilità commerciale rimane sottile e sempre in bilico.