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Index funds: secondo Michael Burry sono la nuova bolla

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Michael Burry è un investitore americano diventato famoso per aver predetto la crisi finanziaria del 2007-2008. La sua celebrità è cresciuta dopo che, nel 2015, uscì il film di Adam McKay “La Grande Scommessa”. La pellicola segue le vicende di tre gruppi, di cui uno facente parte Burry (interpretato dall’attore Christian Bale), accomunate dal fatto di aver intuito l’imminente crollo dell’ immobiliare. Michael è tornato a parlare di crisi, commentando l’esistenza di una nuova bolla nell’attuale mercato, ossia quella degli index funds e degli ETFs.

Una foto di Michael Burry

Funzionamento degli asset

Gli index funds e gli ETFs sono fondi a gestione passiva, i quali replicano le prestazioni di un indice di borsa (o di altri asset), avendo come paniere i titoli di listino dello stesso. SPDR S&P 500 ETF (SPY) è una replica dell’S&P 500. Essendo composto da azioni quotate in esso, l’SPY seguirà l’andamento dell’index di Standard & Poor’s, indipendentemente dalle condizioni del mercato.

La spiegazione di Michael Burry

Secondo Burry, i fondi a gestione passiva stanno distorcendo i prezzi delle azioni e delle obbligazioni in modo simile a come i CDOs (obbligazioni di debito collateralizzato) fecero durante la Grande recessione. L’enorme flusso di capitali che si sta convergendo in questi strumenti ricorda l’ondata di denaro che investì il mercato dei derivati tossici nel 2007-2008.

La formazione di questa presunta bolla è stata possibile grazie all’euforia derivata dal basso costo d’investimento dei funds: ciò permette di seguire le grandi performance degli indici azionari con poco capitale.

Un altro motivo, che riguarda sempre l’ottimismo, è analogo a una delle cause della crisi dei subprime, ossia la scarsa analisi degli asset. La semplicità nell’investire in fondi passivi non richiede, apparentemente, prolungate analisi sul rischio dell’investimento. Tuttavia, questo si riteneva anche per i derivati sui mutui. Essi venivano creati e venduti in ammontare miliardario, erano concessi subprime a mutuatari che non avevano effettiva possibilità di ripagare un credito rateale a tasso variabile solamente al fine di creare ulteriori CDOs da immettere nel mercato. Guadagni facili, investimenti apparentemente sicuri, basati sulla comune ex credenza che il mercato immobiliare statunitense fosse solido.

Essendo l’index fund composto da tutte le azioni delle aziende quotate in un indice azionario, l’analisi dovrebbe essere approfondita alla totalità di esse. Tuttavia, la concezione attuale di mercato dei tori infinito e le esaustive prestazioni degli indici hanno portato all’ottimismo generale e alla fiducia sull’azionario.

L’avvertimento del hedge fund manager

L’eroe del 2008 avverte: quando i il trend si invertirà, a un certo punto, <<sarà brutto>>. Questa fase espansiva dura da 10 anni, perciò <<come la maggior parte delle bolle, più a lungo va avanti, peggiore sarà il crash>>. Il valore aggregato confluito nel mercato dei funds è multi-miliardario, un flusso di capitali enorme, capace di gonfiare il mercato, dal quale il signor Burry indica due vie di fuga, ovvero le small-cap e le economie estere. Basta colossi americani.

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