“Siamo come la Grecia” non è più una semplice frase fatta. L’Economia italiana non va bene. Ma questo lo sappiamo già. Inutile ripetercelo: mancata crescita, produttività ferma e debito galoppante non ci proiettano di certo in un futuro roseo. Oltre a tutto ciò la meravigliosa notizia dei mini-bot (che qualsiasi appassionato di economia non può che considerare una follia) e il fatto di essere “peggio della Grecia”.
Perché è un problema?
Nel grafico che abbiamo preso dal Sole 24 Ore possiamo bene vedere lo spread fra i titoli di stato decennali dei Paesi Piigs: Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna. La curva indica il rendimento dei titoli di Stato per Paese quindi più è alto e più lo Stato dovrà pagare per lo strumento. Questo valore sarà quindi molto più alto quando il rischio politico e, più in generale, i vari rischi, saranno accentuati in un determinato Paese.
Più in profondità
Di questo grafica saltano bene all’occhio due cose:
- Per quasi tutti i Paesi Piigs c’è stato un abbassamento del valore percentuale in questione. In particolar modo per la Grecia, dove il valore è passato da circa 4% a 3,2% in pochi mesi. l’unico Paese in cui non si registra questa tendenza è proprio l’Italia, dove nello stesso periodo (Febbraio-fine grafico) il valore è rimasto pressoché invariato. Ciò ha determinato per forza di cose un netto assottigliamento dello spread fra i rendimenti italiani e greci.
- Questo grafico è molto significativo e bisogna tenere a mente una cosa non necessariamente automatica: più sei in alto e peggio è. A parte il fatto che ormai solo Grecia e Italia sono da considerare a parte, in questa particolare classifica la nostra cara Italia si posiziona penultima. Almeno fino ad oggi.
Il sorpasso
No, in questi grafici non troverete il sorpasso. Quello che vi voglio far vedere è che un sorpasso completo ancora non c’è. Ad oggi lo Spread BTP/BUND sui decennali chiude a 285 mentre quello fra Grecia e Germania chiude a 311. Quindi al momento almeno per i decennali siamo ancora in corsa: l’ultima classificata è ancora la Grecia.
Dove sta il sorpasso?
il vero sorpasso sta nei titoli quinquennali: quelli più a breve termine. Attualmente un titolo quinquennale greco rende l’1,68%. Il corrispondente italiano 1,74%. L’Italia paga di più, c’è poco da fare.
Sperano che le cose cambino, questa può essere una ghiotta occasione per i vari investitori (Sottolineo investitori, non risparmiatori). Ma a parte questo, il vero problema è che sembra alquanto strano che un Paese con rating Fitch (al momento) BBB, ossia l’Italia, renda come e addirittura peggio di un titolo greco, con rating B. Ricordo ai gentili lettori che un ulteriore declassamento porterebbe i nostri cari titoli a non essere più considerati sicuri, obbligando tutti gli istituti che ne hanno in possesso a capitale come CET1 per soddisfare i criteri di Basilea, a liberarsene.
Per legge, falliremo. E in questo caso, ma magari fossimo la Grecia.
Laureato in Economia Aziendale presso l’Università del Piemonte Orientale. Studente di Finance And Economics presso l’Università degli studi di Milano. Imprenditore nel tempo libero.