Tesla acquista Bitcoin: visione o investimento di lungo termine?
Tesla ha fatto sapere di aver acquistato un’enorme quantità di Bitcoin, la famosissima criptovaluta. Si tratta di una cifra di 1,5 miliardi di dollari in Bitcoin. Si tratta dell’ennesima mossa stravagante della compagnia di Elon Musk o di un investimento a lungo termine?
Tesla acquista Bitcoin
In un documento consegnato alla SEC, Tesla fa sapere di aver acquistato Bitcoin per 1,5 miliardi di dollari.
Quella che sembra una cifra enorme, è in realtà una piccola parte del cash a disposizione dell’azienda, una delle più grandi al mondo, con una capitalizzazione quasi pari a quella del Bitcoin.
Come si legge nella relazione per gli investitori infatti, per il Q4 il cash a disposizione dell’azienda ammonta a oltre 19 miliardi di dollari:
La liquidità investita in Bitcoin è dunque di circa il 7,7% del totale. Una cifra irrisoria per un’azienda di queste dimensioni, che chiarisce:
Abbiamo sufficiente liquidità per finanziare la creazione dei nostri prodotti, i nostri piani a lungo termine e altre spese
Insomma, “facciamo quello che ci pare”. Ma perché Tesla ha preso questa decisione?
La risposta a questa domanda si può trovare sempre all’interno della relazione consegnata alla SEC.
L’obiettivo è quello di accettare pagamenti in Bitcoin e altre criptovalute! Ed è questa la notizia fondamentale. Scopriamo perché
La moneta e le criptovalute
La moneta, secondo la descrizione che ne da la Banca Centrale Europea, è un mezzo che presenta tre caratteristiche principali:
- Si utilizza negli scambi;
- E’ una riserva di valore;
- E’ un’unità di conto;
Il Bitcoin e le altre criptovalute non hanno nessuna di queste caratteristiche! Non è infatti possibile scambiare del valore tramite queste valute digitali.
Un altro aspetto fondamentale è che le monete contemporanee, il cui valore è stato per molto tempo legato a dei metalli preziosi (come l’oro) hanno un’istituzione (come la BCE) che ne garantisce il valore nel tempo. Le criptovalute possiedono invece una struttura decentralizzata. Sulla base di questa caratteristica, l’ex presidente della BCE, nonché salvatore della patria, sua eccellenza l’altissimo e divinissimo Mario Draghi, ha mosso delle critiche severe al sistema delle criptovalute:
La scelta di Tesla di accettare, in futuro, pagamenti in Bitcoin, cambia dunque il corso degli eventi: se prima le criptovalute erano considerate solo come asset meramente speculativi, con la visione di Tesla si apre la strada ad un’era in cui queste assumono il ruolo di mezzi di pagamento.
La decentralizzazione del Bitcoin non preoccupa Tesla, e anzi lo considera un punto di forza perchè:
avendo una struttura decentralizzata, il Bitcoin e le criptovalute permettono di avere una maggiore sicurezza nei pagamenti digitali, di fronte ad errori umani o attacchi informatici
Nonostante le grandi ambizioni di Tesla e gli entusiasmi di tanti trader ed economisti fan delle criptovalute, non sono poche le perplessità in merito a questo asset da parte delle istituzioni che regolamentano e governano l’economia. Vediamone alcuni esempi
Yellen e Lagarde: serve una regolamentazione
Gli entusiasmi sono stati freddati dalle dichiarazioni di Janet Yellen e Christine Lagarde.
La Yellen, designata da Biden come futuro segretario del Tesoro, ha più volte manifestato le sue perplessità sull’utilizzo delle criptovalute, pur riconoscendo a questa tecnologia un grande potenziale:
Le criptovalute sono una preoccupazione particolare. Penso che molti siano utilizzate almeno in senso di transazione principalmente per finanziamenti illeciti e penso che abbiamo davvero bisogno di esaminare i modi in cui possiamo ridurne l’uso e assicurarci che l’antiriciclaggio non avvenga attraverso quei canali. Penso che sia importante considerare i benefici delle criptovalute e di altri asset digitali, e il potenziale che hanno per migliorare l’efficienza del sistema finanziario
Meno possibilista la presidente della BCE, Christine Lagarde:
Bitcoin è un asset altamente speculativo, che ha portato ad alcuni affari buffi e a diverse significative, e totalmente riprovevoli, attività di riciclaggio di denaro
Quindi il Bitcoin e i suoi parenti sono troppo volatili, poco trasparenti, quasi pericolosi. Ma allora perché tesla ha deciso di investirci?
Le motivazioni di Tesla
Oltre all’idea di permettere il pagamento dei suoi prodotti tramite criptovalute, Tesla ha valutato ulteriori fattori.
Nel caso in cui il Bitcoin sia soggetto ad una particolare regolamentazione, o, a causa della volatilità, il suo prezzo precipiti, Tesla non ha problemi: potrebbe vendere molto facilmente questo asset (si tratta di un mercato molto liquido) senza subire ingenti perdite.
L’acquisto di Bitcoin è dunque giustificato da una visione a lungo termine su questo particolare asset: nel futuro potrebbe passare, da meramente speculativo a vera e propria moneta. A questa motivazione bisogna aggiungere che il patron di Tesla, Elon Musk, è un patito delle criptovalute e vuole utilizzarle per regolare gli scambi economici su Marte.
La scelta di Tesla è dunque a metà tra una visione e un investimento. Se altre aziende con una grossa influenza, come Apple ed Amazon, decidessero di percorrere la stessa strada, le criptovalute monopolizzeranno il dibattito economico globale. Si apriranno le porte, ad una nuova rivoluzione in campo economico e finanziario.